Si chiama "Un sogno per tutti", andrà in scena al Teatro Carignano mercoledì prossimo. Lo spettacolo è tratto da una favola cinese le cui origini vengono tradite da alcuni personaggi: drago, pesce, uccello del crepuscolo, pescatore, tipici della tradizione cinese.
La rappresentazione è andata in scena già 14 volte e il cast è formato da 18 artisti anziani pluriminorati (dove spesso si associano patologie fisiche, psichiche, intellettive e sensoriali) e da uno staff di 40 volontari.
La preparazione dello spettacolo, tra mille difficoltà, dubbi, incertezze e crisi di sfiducia, ha comportato un grosso impegno fisico da parte degli artisti. Stremati dal loro limite fisico legato alla patologia, stremati dalle estenuanti prove in rapporto alla loro età cronologica, bloccati a turno da una serie di incidenti fisici, inceppati sulle battute, spaventati per essere confusi per la consequenzialità delle scene, totalmente autonomi e responsabili della scena (dove nessun “normale” doveva recitare), hanno dovuto appellarsi alla loro parte più SANA.
"Potrei parlare del percorso terapeutico di Rita, di Speranza e di tanti altri, potrei parlare dell’invadenza delle componenti psichiche componenti psichiche, potrei parlare di come i loro corpi depressi e storti sul palcoscenico si trasformano, potrei parlare dell’importanza della collegialità del lavoro in persone incapaci di restare legate al “qui e ora”, ma credo che lo spettacolo “Un sogno per tutti” parli da sé" spiega Raffaella Palumbo, animatrice del gruppo.
Sono riusciti ad interpretare con professionalità e responsabilità una rappresentazione intera per 70 minuti, facendo ognuno la sua parte come un puzzle che a poco a poco prende forma ed ogni pezzo è indispensabile per la visione dell'’insieme.
La danza e la recitazione che si vede e si sente nello spettacolo vanno a toccare il limite delle possibilità fisiche e psichiche del disabile che proprio per questo diventa ARTISTA.
La società italiana e quella europea da decenni si occupano di persone disabili. Il Cottolengo di Torino, da 170 anni si dedica alle persone in stato di svantaggio. La persona disabile sente la necessità di integrarsi nella società odierna, ma purtroppo nascono molte difficoltà legate non solo a un problema strutturale e logistico, ma anche di tipo culturale e mentale. Da questa provocazione nel 2003 è nata l’Associazione OUTSIDER con lo scopo di integrare la persona con handicap attraverso percorsi culturali e animativi.
L’Associazione si divide in tre settori. Uno di tipo animativo con un gruppo di giovani volontari che attraverso feste, gite, giochi, ecc., dà la possibilità a genitori e all’Istituto Cottolengo di utilizzare il tempo del week –end in modo positivo per il motivo che i centri socio terapeutici sono chiusi. Un altro è costituito da una compagnia teatrale di 35 persone con pluridisabilità. Il terzo da un laboratorio artistico con finalità di realizzare opere d’arte (es.: scultura, pittura, lavorazione della creta, ecc.).
L’Associazione OUTSIDER ha come obiettivi: 1) scoprire persone disabili con talenti al fine di farle conoscere alla società per essere apprezzate , 2) integrare la persona con deficit al fine di evitare l’isolamento.
L’Associazione è composta da 100 volontari.
PICCOLA CASA DIVINA PROVVIDENZA
Associazione OUTSIDER onlus
Via Cottolengo 14
10152 TORINO
tel. 011.5225.555
(gf)
|
|