Venerdì 28 maggio, dalle ore 14, presso la sede dell’associazione Centrocampo in via Petrella 40 si disputerà il Torneo di calcio tra i ragazzi impegnati nel recupero della licenza di scuola media che frequentano i CTP e i moduli di Tutela integrata collegati alla scuola Turoldo.
Il torneo costituisce un’occasione di incontro tra i giovani delle diverse scuole che partecipano al progetto Provaci ancora, Sam! e un momento di festa e di confronto.
Nell’occasione verrà presentato dall’Assessore Pozzi il nuovo progetto di orientamento e collegamento con la Formazione professionale.
Da diversi anni i giovani che non hanno assolto l’obbligo scolastico, pur avendo già quindici anni oppure i nove anni di frequenza, vengono inseriti nella parte del progetto "Provaci ancora, Sam!" per il recupero della licenza media.
I modelli d’intervento sperimentati hanno sempre considerato i cambiamenti e le diverse esigenze che i ragazzi di oggi esprimono sotto il profilo scolastico e sociale. Proprio tenendo conto dei profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni sono nati il progetto di orientamento e il torneo di calcio che vede con ruoli diversi coinvolti ragazzi e ragazze dei CTP torinesi e dei moduli di tutela integrata.
IERI:
i ragazzi erano pochi (in media 7 per ogni modulo per 5 o 6 moduli a seconda degli anni);
- esclusivamente italiani, prevalentemente maschi (a volte solo maschi, le femmine erano 2 o 3 per modulo al massimo. Si cercava di non mettere una ragazza da sola in un modulo)
- pluribocciati più per ragioni di disciplina che per scarso profitto,
- appartenenti a ceti sociali bassi e con famiglie conosciute dai servizi sociali e, spesso, anche dalla questura
- erano dunque gruppi omogenei, con origini simili, linguaggi simili, problematiche simili
- le soluzioni individuate per loro soddisfacevano tutte le componenti dei gruppi.
OGGI:
- il numero dei ragazzi stranieri è notevolmente aumentato: i minori iscritti nei CTP sono 870 di cui 95 italiani e 775 stranieri
- la presenza italiana diventa minoritaria anche sull’intero numero dei frequentanti, adulti compresi, infatti su 7167, gli italiani sono 757
- ciò determina una profonda modifica degli equilibri e delle regole
- appare l’elemento “razzismo” nel rapporto tra ragazzi
- compare la rivalità tra le diverse etnie
- la presenza femminile, composta da molte ragazze straniere, ha contribuito a cambiare i profili relazionali dei gruppi. Attualmente le ragazze iscritte sono 389 e i maschi 480.
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Spesso esse frequentano per imparare l’italiano, hanno un titolo di studio nel Paese d’origine non hanno alle spalle una storia scolastica di fallimenti e abbandoni, di conseguenza, anche il loro modo di stare a scuola è diverso.
- Per le ragazze di religione mussulmana esistono alcune difficoltà soprattutto generate dal diverso modo di vivere il femminile e le relazioni con l’altro sesso.
Poiché i tempi di lavoro sono molto stretti, in un solo anno scolastico (questi ragazzi hanno una specie di redenzione a tempo determinato) è necessario, senza essere soffocanti, incalzarli e lavorare perché il riaggancio avvenuto con l’iscrizione al CTP si trasformi in un ancoraggio solido.
A questo scopo è stato definito un programma di orientamento a misura di ciascuno e sono state coinvolte le Agenzie per la Formazione professionale.
Tra i ragazzi che stanno frequentando ce ne sono alcuni inseriti in progetti particolari definiti con i servizi sociali oppure i cosiddetti percorsi integrati con la scuola superiore o la formazione professionale. A tutt’oggi ne risultano 171 seguiti dai servizi sociali, 96 frequentanti anche la scuola superiore e 148 frequentanti anche corsi per la formazione professionale.
DOMANI:
con un percorso che possiamo chiamare di accompagnamento in uscita, viene formulata un’ipotesi credibile di proseguimento formativo che comprenda sia l’iscrizione alla scuola media superiore, sia l’inserimento in un centro di formazione professionale e sia, infine, l’apprendistato.
Il numero più rilevante è quello dei ragazzi che si iscrivono ai corsi di formazione professionale ed è per questa ragione che abbiamo voluto spingere ancora più in là l’intervento del Sam con un lavoro di preparazione e di raccordo tra le due istituzioni, scuole e formazione, che deve avvenire nel corso dell’anno di rientro scolastico: i docenti dei corsi e gli insegnanti, i volontari delle associazioni, gli educatori dei servizi sociali si incontreranno e lavoreranno insieme fin dalla fase dell’orientamento anche allo scopo di sollecitare la strutturazione di corsi, per i quali richiedere l’autorizzazione regionale, adatti a questi ragazzi e soprattutto a queste ragazze che, altrimenti, si ritrovano a confluire su professionalità scelte non tanto in base alle attitudini, potenzialità, aspirazioni, ma sulla base di un’offerta formativa per diverse ragioni ancora piuttosto scarsa.
E’ stato siglato un protocollo d’intesa che si tradurrà in programmi e azioni concrete e che, fra l’altro, comprende tre mesi di accompagnamento dei ragazzi nel primo periodo di frequenza. Naturalmente verrà fatta una valutazione caso per caso in modo da evitare spreco di risorse o presenze vagamente assillanti là dove la situazione del ragazzo sia tranquilla e sufficientemente solida.(p.v.)
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