Ridurre alla fonte i rifiuti, a iniziare dagli sprechi alimentari che fino a oggi, in conseguenza delle normative che regolano la ristorazione collettiva, erano considerati inevitabili. Un esercizio di “buone pratiche” nella sostenibilità ambientale e nell’aiuto ai bisognosi.
Si tratta del Progetto Buon Samaritano: da lunedì 17 maggio in 42 scuole elementari torinesi le ditte fornitrici di pasti caldi conserveranno e confezioneranno il pane e la frutta non consumati dai ragazzi a favore di tre enti di assistenza per gli indigenti. Si tratta di un progetto avviato per ora in modo sperimentale (mancano circa tre settimane alla fine della scuola) con l’obiettivo di testarne la validità in modo da costruire un modello funzionale di recupero e redistribuzione delle derrate.
Il progetto prende il nome dalla legge n°155 del 23 giugno 2003, detta appunto del “Buon Samaritano”. La legge equipara ai consumatori finali – per quanto riguarda il corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti – le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, riconosciute come tali, che effettuano, a scopo di beneficenza, la distribuzione gratuita di prodotti alimentari agli indigenti; le nuove norme sem-plificano le procedure burocratiche e sanitarie (principi dell’autocontrollo, tutela dell’igiene nella ristorazione collettiva, trasporto, confezionamento, …) e consentono a chi gestisce le mense di poter devolvere anziché “smaltire” il cibo non consumato. Un principio di solidarietà che si pone anche come possibile soluzione nella riduzione dei rifiuti della ristorazione.
La sperimentazione del Progetto Buon Samaritano è condotta dall’Environment Park ma l’ente “benefattore” è il Comune di Torino, divisione Servizi Educativi. Gli addetti dei centri di produzione dei pasti per le scuole che effettueranno la raccolta, Sorico e Camst, riconfezioneranno pane e frutta in sacchetti di carta ecologica. Ogni sacchetto sarà sigillato con un marchio che identifica la scuola di provenienza e caricato sul mezzo adibito al ritiro dei contenitori dei pasti avanzati. Ogni singolo sacchetto verrà pesato e registrato per la stesura di un “Documento di donazione” per ciascuna destinazione. Gli stessi addetti del servizio mensa scolastica consegneranno i sacchetti, entro le ore 17 dello stesso giorno, agli enti destinatari della donazione.
I sacchetti saranno consegnati in questa prima fase sperimentale a tre associazioni di assistenza: L’Associazione Opportunanda, l’Associazione San Luca di via Nizza e la Parrocchia San Luca di via Negarville. Le 42 scuole elementari coinvolte consumano una media di 12.750 pasti al giorno; si pensa di recuperare quotidianamente circa 90,5 chilogrammi di frutta e 149 chilogrammi di pane.
In futuro, sempre per ridurre gli sprechi, si pensa di dotare le scuole di boccioni per l’acqua minerale al posto delle bottiglie da mezzo litro o da un litro e mezzo. E sul fronte della raccolta differenziata, si sta studiando la possibilità di separare stoviglie e piatti in plastica dall’indifferenziato.
Il progetto Buon Samaritano non si limiterà alla raccolta nelle scuole: un filone che si spera di inaugurare presto è quello del recupero di scarti alimentari non commercializzabili ma commestibili (quelli che superano le 48 ore antecedenti la data di scadenza) dalle catene di supermercati.
Torino, 14 maggio 2004
|
|