La Giunta Comunale ha inviato stamani all’approvazione del Consiglio Comunale una deliberazione (n. 2004/10900/09) che introduce una variante al Piano Regolatore Generale a tutela delle sale cinematografiche torinesi.
Da tempo le sale torinesi hanno conosciuto una crisi profonda per le mutate abitudini degli utenti, per il cambiamento dei modelli gestionali e per fatti come quello occorso al Cinema Statuto, che hanno imposto anche adeguamenti radicali delle strutture e delle attrezzature. Più recentemente l’avvento delle multisale (due o tre sale comunicanti accorpate nello stesso edificio) e dei “multiplex” (complessi di più sale cinematografiche collegate tra loro di notevoli dimensioni con molteplici schermi) ha rappresentato una concorrenza fortissima per le sale cinematografiche tradizionali aggravandone la crisi: questo anche per la presenza nei nuovi complessi multiplex di attività commerciali, pubblici esercizi e attività di ristorazione.
A tutto questo si aggiunge la normativa attuale del PRG, che prevede per le sale cinematografiche inserite in edifici a uso misto la possibilità di destinazioni d’uso diverse di tipo commerciale per il piano terra ed il primo piano, normalmente più remunerative dei locali per lo spettacolo.
Il provvedimento della Giunta, ritenendo importante la salvaguardia di attività (cinema e teatri) inserite nel tessuto urbano, introduce una prima modifica prevedendo che per gli immobili utilizzati da attività di questo genere, anche se non più in esercizio, non sia consentito il cambiamento della destinazione d’uso. Successivamente, anche in questo caso a modifica del testo attuale delle N.U.E.A. (Norme Urbanistico Edilizie di Attuazione) del P.R.G., si specifica che le attrezzature con capienza massima di 1300 posti e una superficie complessiva massima di 4000 metri quadrati potranno utilizzare fino a un massimo del 35% della superficie per attività commerciali al dettaglio, ristorazione e pubblici esercizi introducendo elementi di maggiore attrattività per la clientela. Queste attività accessorie, al di sopra del 10% della superficie, dovranno essere inserite in una convenzione che dimostri la connessione con l’attività principale della quale costituiscono un arricchimento: prevista anche la possibilità di estendere la superficie utilizzata fino a 5000 metri quadrati in funzione dell’introduzione di attività complementari di questo genere. La delibera sarà discussa in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale. (e.v.)
Torino, 1 Dicembre 2004
|
|