Il personale femminile occupato negli ospedali piemontesi, in particolare quello addetto ai laboratori, registrerebbe un tasso di aborti spontanei molto elevato. Questo il grido d’allarme lanciato oggi pomeriggio, nel corso di un’audizione a Palazzo Civico, dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) degli ospedali piemontesi
“Abbiamo distribuito questionari a 1390 lavoratrici in età fertile in servizio presso gli ospedali del Piemonte” ha spiegato il medico Pierantonio Visentin ai componenti le Commissioni Pari Opportunità e Sanità-Assistenza. “Dalle risposte pervenute è emersa un’incidenza preoccupante di aborti spontanei, particolarmente alta tra il personale dei laboratori di analisi e di anatomia patologica. In un singolo laboratorio (dove tutto il personale femminile ha risposto al questionario) la percentuale di aborti spontanei è risultata del 57.1%”.
La presidente della Commissione pari opportunità Monica Cerutti ha annunciato che “prossimamente sarà organizzato un incontro con le ASL per la verifica dei dati relativi agli aborti spontanei e dei rischi per la salute riproduttiva legati alla nocività degli ambienti di lavoro ospedalieri”.
Domenico Gallo, presidente della commissione Sanità e Assistenza, ha infine prospettato, raccogliendo le indicazioni emerse dal dibattito (che ha visto gli interventi dei consiglieri Provera, Centillo, Lospinuso e Orlandi) la preparazione di un ordine del giorno, da presentare in Sala rossa.
“Oltre alla necessità di una maggiore informazione sulla nocività nei posti di lavoro, l’ordine del giorno dovrà anche ribadire che la legge 626 deve essere fatta rispettare ovunque – hanno sottolineato i due presidenti, aggiungendo: “Sarà fondamentale coinvolgere su questo tema l‘Osservatorio cittadino sulla salute delle donne recentemente costituito”.
(c.r.-a.br.) Ufficio Stampa Consiglio Comunale
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