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COMUNICATO
STAMPA |
TEMPI, ORARI E MOBILITÀ NELLE IMPRESE ARTIGIANE DI TORINO |
Il mondo dell'artigianato, produttivo e di servizio, è un mondo assai vario, complesso, sfaccettato. E rappresenta, insieme alla piccola impresa, una delle principali risorse di flessibilità e di adattabilità di cui disponga il sistema produttivo italiano. Queste caratteristiche sono ben note; molto meno si conosce, invece, riguardo ad altre componenti di questa importante fetta del mondo del lavoro.
Il Settore Tempi e Orari che, dalla sua istituzione ad oggi, si è occupato di compiere studi e ricerche nell'ambito della conciliazione dei tempi e degli orari con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini, ha realizzato un'indagine sul mondo dell'artigianato torinese ponendo alcuni interrogativi:
· Quali sono i mezzi utilizzati per gli spostamenti casa-lavoro? E per il rifornimento merci? Esiste l'interesse e/o la disponibilità per la sostituzione dell'uso dell'auto propria con, ad esempio, il trasporto pubblico locale?
· Quanto gli orari della città sono favorevoli alla conciliazione di vita e di lavoro degli artigiani?
L'indagine, realizzata in collaborazione con le Associazioni dell'Artigianato Torinese - C.A.S.A., C.N.A., CONFARTIGIANATO - ha coinvolto complessivamente 328 titolari d'azienda e 735 dipendenti.
Le imprese del campione, localizzate entro i confini comunali di Torino, si ripartiscono tra undici diverse categorie merceologiche (estetiste ed acconciature, alimentari, costruzioni edili, impiantistica e manutenzione, meccanica manifatturiera, mobili e infissi, abbigliamento, pulizie, riparazioni auto, tintolavanderie, trasporto merci) ciascuna delle quali presenta peculiarità che dipendono in larga misura dalle modalità con cui viene svolta l'attività.
In sintesi i principali risultati emersi sono:
· C'è un ricorso molto elevato all'uso dell'auto privata.
Facendo una lettura di genere emergono delle corrispondenze tra le risposte dei titolari e dei dipendenti, in particolare le donne utilizzano in misura maggiore, per lo spostamento casa-lavoro, i mezzi pubblici o forme di "mobilità lenta" cioè a piedi o in bicicletta; alta è invece la percentuale di uomini che utilizzano quotidianamente la propria auto. Le lavoratrici donne infatti, nella misura in cui è stato possibile, hanno scelto un lavoro vicino a casa, più facilmente raggiungibile a piedi.
Gli uomini, e soprattutto gli imprenditori, giustificano il ricorso molto elevato all'auto privata con gli spostamenti quotidiani e frequenti per motivi di lavoro, spesso l'auto è utilizzata per il rifornimento delle merci. Sono infatti il 33% dei titolari a dichiarare di provvedere in prima persona, o tramite i propri dipendenti, all'approvvigionamento, per il 36% degli intervistati le merci sono consegnate da fornitori; solo per il 20% la consegna avviene tramite corriere e per i restanti le modalità sono varie in base al tipo di merci.
· Complessivamente, sul totale delle risposte, gli orari degli uffici pubblici costituiscono uno degli ostacoli principali per la conciliazione dei tempi. In particolare risulta difficile:
- per il 21,5% l'accesso ai servizi comunali;
- per il 20% l'accesso agli uffici pubblici (Inps, motorizzazione, ecc.);
- per il 13% l'accesso ad altri uffici quali banche, poste, ecc.
Circa il 19.25% circa dei titolari e solo il 6.26% dei dipendenti dichiara invece di riuscire a conciliare la propria attività con i vari impegni quotidiani. Sono soprattutto i dipendenti a vivere una situazione di asfissia temporale in una realtà lavorativa in cui non sono previste forme di flessibilità oraria e in cui si lavora anche il sabato in quasi la metà delle imprese del campione.
Infine la flessibilità oraria in entrata/uscita dal lavoro è quasi sconosciuta all'interno del modo artigiano; se da una parte i titolari sono quasi all'unanimità (97%) contrari a stabilire forme di flessibilità soprattutto per problemi di organizzazione del lavoro (67.82%) e per questioni legate all'orario di apertura al pubblico (14.51%), dall'altra anche i dipendenti sono poco interessati ad usufruire di qualche forma di flessibilità (solo il 35% degli intervistati). Conoscendo la realtà delle piccole imprese artigiane è corretto presumere che la flessibilità sia praticata a livello informale tra titolari e dipendenti.
Possibili linee di lavoro:
1. Istituire dei tavoli di lavoro tra il Comune e le associazioni di categoria per verificare la possibilità di rendere più flessibili/accessibili gli uffici pubblici. L'obiettivo immediato è realizzare degli approfondimenti per capire, insieme agli artigiani,:
· in quali servizi sarebbe auspicabile un'estensione dell'orario;
· quali sono gli orari e i giorni - compreso il sabato - in cui l'apertura degli uffici individuati risulterebbe più gradita;
· qual è l'estensione minima degli orari di apertura sufficiente a migliorare in misura sensibile i problemi che deve affrontare il mondo artigiano.
2. Promuovere tra gli addetti alle imprese artigiane della conoscenza relativa alle possibilità di un maggiore utilizzo del trasporto pubblico locale; in particolare verificare la possibilità di introdurre e utilizzare il ruolo del mobility manager di area al servizio di determinate aree ad elevata concentrazione di imprese artigiane.
3. Verificare la possibilità di promuovere, in accordo con le Amministrazioni locali, le associazioni di categoria e gli Enti Bilaterali, servizi interaziendali di area per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro degli addetti delle imprese artigiane. (ra.g)
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