LA VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE SUSANNA FUCINI:
“LA GUERRA SCATENA SEMPRE ODIO INCONTROLLABILE”
Caduti combattendo con le armi in pugno, ma soprattutto fucilati in massa dopo essere stati presi prigionieri, o ancora annegati in seguito all’affondamento della nave tedesca che li conduceva verso i campi di prigionia.
Gli ufficiali e i soldati della Divisione di fanteria “Acqui”, morirono a migliaia, nei giorni successivi all’8 settembre del 1943, affrontando gli ex-alleati germanici, superiori per numero e soprattutto per armamenti. Interpellati dal comandante della divisione, il generale Antonio Gandin, (poi fucilato con altri 360 ufficiali), i soldati avevano liberamente scelto di battersi.
In tutto, furono quasi diecimila le vittime della battaglia di Cefalonia e Corfù e del susseguente massacro.
“L’azione di guerra più infame”, come venne definita nel corso del processo di Norimberga, sarà ricordata domani 26 settembre alle 9.30 presso l’Auditorium della Galleria d’Arte Moderna, con il convegno “A sessant’anni dalla strage della divisione Acqui a Cefalonia e Corfù”, promosso da Comune, Regione e Provincia e dall’Associazione nazionale Acqui, che raccoglie i reduci e i familiari dei caduti.
Al termine del convegno, alle 11.30, si svolgerà la cerimonia commemorativa presso il giardino intitolato ai Caduti di Cefalonia e Corfù (corso Ferrucci fronte via d’Annunzio).
La Città di Torino sarà rappresentata dalla vicepresidente del Consiglio comunale Susanna Fucini, che ha voluto sottolineare come “la nostra città, partecipando alle iniziative a ricordo del massacro di Cefalonia, onori la memoria dei soldati italiani della Divisione Acqui trucidati dalle truppe tedesche nel 1943 ed esprima viva condanna per la forza di incontrollabile odio che la guerra sempre scatena.”
(c.r.)
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Torino, 25 Settembre 2003 |
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