"Echi del Risorgimento" è il titolo di uno spettacolo musicale promosso dal Comune di Torino che andrà in scena, alle ore 21,00 del 28 giugno, in Piazza Castello. Sarà un’occasione unica per risentire dal vivo gli inni che hanno accompagnato il cammino dell’indipendenza, i canti che hanno fatto l’Italia. Si tratta di melodie che sono di fatto scomparse dai repertori e dalle discografie. Un peccato, e non solo per l’ascolto, visto che gli inni sono quasi tutti improntati sulla musica allora in voga, quella del teatro d’opera italiana dell’800. In una prospettiva di comprensione della nostra storia, quelle composizioni orecchiabili, che passavano velocemente di bocca in bocca e di città in città, mostrano come le passioni e le tensioni della stagione dell’indipendenza si traducessero, prima ancora che nelle colonne dei giornali, in un linguaggio musicale capace di narrare e amplificare avvenimenti, personaggi e speranze.
Ideato dall’Associazione Progetto Scriptorium, che ha curato il ciclo di concerti del Museo del Risorgimento a Palazzo Carignano, lo spettacolo si avvarrà della presenza dell’Ensemble Coro di Torino, quaranta professionisti che conferiranno agli inni tutta la forza e le suggestioni ottocentesche. A guidarli, il Maestro Maurizio Benedetti, torinese, uno tra i più apprezzati conoscitori della musica risorgimentale e autore, fra l’altro, della revisione ufficiale della partitura dell’Inno di Mameli, adottata dalla Presidenza della Repubblica. Accompagneranno il coro le bande dell’Associazione provinciale di Torino dell’ANBIMA, che rievocheranno le sonorità di quel secolo, monopolio degli strumenti a fiato, dimostrando come il paesaggio bandistico è oggi ben distante dall’immagine pseudo-folcloristica che per troppo tempo ha accompagnato le loro esibizioni.
Il programma è appassionante e articolato: dall’Inno Sardo a La Bella Gigogin, da Addio mia Bella Addio all’Inno di Garibaldi, passando, naturalmente, per Il Canto degli Italiani, che verrà eseguito secondo la partitura autografa di Michele Novaro, restituendo al nostro inno la sua maestosa fluidità originaria.
Mario Brusa legherà i canti con la sua voce calda. Agli spettatori sarà offerta la pubblicazione con i testi dei brani, le vicende e gli aneddoti legati agli inni.
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