L’Associazione Città d’Arte e Cultura (CIDAC) riunisce quaranta città italiane, capoluoghi di provincia, che sono depositarie di grandi giacimenti culturali e considerano l’arte e la cultura come loro prioritarie vocazioni sia dal punto di vista socio-culturale sia da quello economico. L’attuale presidente di CIDAC è l’Assessore alla cultura di Torino Fiorenzo Alfieri.
Tra le molte iniziative di promozione del concetto di "città d’arte italiana" si inserisce la mostra che verrà inaugurata a Parigi domani, 4 giugno. Il titolo della mostra è "Da Tiziano al Futurismo: vedute delle più belle piazza d’Italia". Sarà ospitata fino al 6 luglio nella prestigiosa sala mostre della Mairie del 6° Arrondissement , quello di Saint Germain, in piazza Saint Sulpice, nel ricco calendario del più importante festival estivo di Parigi, la Foire Saint Germain. La mostra è stata organizzata in collaborazione con L’Ambasciata Italiana a Parigi e con il locale Istituto Italiano di Cultura.
La mostra racconta, con le sue ventiquattro opere messe a disposizione da sedici città d’arte, sei secoli di rappresentazione delle piazze italiane, dal Rinascimento ai primi del Novecento. Consente di riscoprire la centralità dell’arte – come ideale strumento storiografico – ripercorrendo con lo sguardo l’uso che delle piazze è stato fatto nel tempo in Italia: dalle adunate popolari alle narrazioni figurate del Vangelo riportate nella pittura del ‘400, dalla rappresentazione dello spazio urbano, simbolo stesso del Rinascimento, alle città ideali proposte nelle pale dei Santi o come sfondo alle Sacre Figure, per arrivare ai tempi, tra il ‘600 e il ‘700, quando l’immagine della città diviene documento sociale e non più strettamente religioso, giungendo all’800 con la città protagonista della pittura, per concludere con il Futurismo che ha rinnovato profondamente anche la rappresentazione della città.
La mostra vuole ricordare al pubblico parigino che l’Italia è il paese dove è più forte e avvertito il senso della città. E’ soprattutto nelle città italiane che si è addensata nei secoli quella enorme quantità di produzione artistica che fa dell’Italia la nazione con il maggior numero di beni culturali al mondo. Le città italiane si identificano con le loro piazze, luoghi evocativi e speciali crocevia della vita sociale, commerciale e politica nel corso dei secoli.
La mostra ha avuto un primo ristretto vernissage il 2 di giugno, festa della Repubblica, a significare quanto le città italiane si sentano parte della Repubblica alla quale la Costituzione assegna il compito di tutelare e valorizzare i beni culturali.
Il Comune di Torino ha inviato all’esposizione due tempere di Carlo Bossoli (1815-1884): una veduta di piazza Castello del 1852, e l’illustrazione dei fuochi pirotecnici tenuti in piazza Vittorio nel 1853 in occasione delle feste annuali di commemorazione dello Statuto.
Sono due opere che ben rappresentano lo spirito risorgimentale della Torino ottocentesca.
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