“Per la prima volta nella storia del cinema italiano –ha dichiarato il Segretario Generale dell’AGIS Piemonte, Dottor Morano – il 20 giugno 2003 le sale cinematografiche di tutta la regione rimarranno chiuse per porre l’attenzione sull’attuale crisi che sta attraversando il settore”.
Queste le note introduttive alla relazione dell’ANEC , Associazione Nazionale Esercenti Cinema, ai consiglieri della III Commissione consiliare, presieduta da Santina Vinciguerra, in seduta congiunta con la V (pres. Paola Monaci), alla presenza dell’assessore Fiorenzo Alfieri, riunitisi per discutere la crisi dell’esercizio cinematografico.
La delegazione piemontese dell’ANEC ,presenti anche il Presidente Piero Caracciolo e rappresentanti di Cgil Cisl e Uil, hanno confermato con dati alla mano il cattivo andamento dell’esercizio cinematografico ed hanno espresso gravissime preoccupazioni per il settore chiedendo alla Commissione consiliare una maggior attenzione al problema, con tre richieste ben precise: ipotesi di detassazione per gli esercizi; un forte segnale politico contro le autorizzazioni (nuove leggi regionali) per costruire nuove sale cinematografiche; un Tavolo per studiare incentivazioni e soluzioni alla crisi.
“La chiusura preannunciata di molte sale –hanno dichiarato i Sindacati- nei centri storici delle grandi città come Torino porterebbero in primo luogo a pesantissimi tagli occupazionali su figure professionali che ha differenza di altri settori sono difficilmente ricollocabili all’interno del settore per la crisi quasi generalizzata, con un patrimonio di esperienze che rischia di perdersi per sempre”.
Secondo il presidente dell’ANEC, Piero Caracciolo, nessuna sala in Torino ha presenze ed incassi sufficienti a garantirne la gestione. Secondo una ricerca della Bocconi, una struttura multiplex deve avere, in caso di investimento immobiliare, 70/80 mila presenze annue per schermo. Nell’area torinese nessuna struttura ha questi risultati.
Nel periodo settembre 1998/marzo 1999 le presenze complessive, a Torino, erano di 2.712.848 per un incasso di Euro 13.660.282 (l’incasso medio per schermo era di Euro 303.562) mentre nel periodo settembre 2002/marzo 2003 le presenze complessive sono state pari a 2.440.439 per un incasso di Euro 13.522.580 (incasso medio per schermo è stato di Euro 166.945).
“L’incasso medio per schermo è sceso di molto, dal 1998 ad oggi, – ha continuato Caracciolo – è gli incassi odierni sono del tutto insufficienti a garantire un qualsiasi piano gestionale”.
Una delle cause negative sembrerebbe, secondo la relazione fatta dalla delegazione ANEC, essere legata alle società di Distribuzione film soprattutto americane che limitano sempre più l’investimento promozionale per i film minori, che poi non coprono i costi di lancio. Altre componenti vanno ricercate nei costi di gestione sempre più elevati dovuti soprattutto agli alti costi delle fonti energetiche ma anche alle alte tariffe dei servizi (rifiuti, pubblicità); nella pirateria audiovisiva di DVD e VHS, preoccupante è anche l’utilizzo di internet . che, attraverso molti portali utilizzati dai giovani, consente di scaricare film in prima visione a costo zero.
L’assessore Fiorenzo Alfieri nel suo intervento ha dichiarato la massima disponibilità per trovare le soluzioni possibili attraverso strumenti di confronto creativi per aiutare il “cinema di vicinato” come ad esempio programmare nelle sale anche i film del passato, i cosidetti cult –movie e qundi non solo gli ultimi successi, oppure offrire degli orari accessibili alle sale per i giovani con figli, magari nelle giornate del martedì e del mercoledì alle ore 21,00.
Alla luce di questa audizione Santina Vinciguerra, a nome delle due Commissioni ha concluso affermando l’impegno dell’amministrazione ad affrontare e a trovare soluzioni alla crisi del settore: “L’esercizio cinematografico è in situazione di assoluta crisi. La chiusura produrrebbe inevitabilmente ad un impoverimento del territorio dal punto di vista socio culturale con conseguenze economiche ed occupazionali anche sull’indotto per le attività produttive e di servizi legate al tempo libero. E’ quindi necessario affrontare con la massima attenzione questa crisi di un settore che è storico e patrimonio di tutti, giovani e non”.
Sono intervenuti al dibattito i consiglieri Centillo, Crosetto e Cuntrò dei D.S., Coppola e Chiavarino di Forza Italia, Steffenino della Margherita e Nigro dei Verdi. (g.s.)
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