CITTA' DI TORINO - COMUNICATO
STAMPA |
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, IL COMUNE PREPARA UN PROTOCOLLO D’INTESA CON LE AZIENDE TELEFONICHE |
"IL DECRETO GASPARRI IMPEDISCE AI COMUNI
DI VIGILARE SUI RIPETITORI DI TELEFONIA MOBILE"
Il Comune approverà nei prossimi giorni una deliberazione sulle modalità di rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di telefonia mobile.
Le autorizzazioni, sulla base di un protocollo d’intesa fra Palazzo Civico e le compagnie telefoniche titolari delle concessioni, prevederanno alcune condizioni aggiuntive rispetto alla totale liberalizzazione introdotta dal decreto legislativo 198 del 14 settembre 2002, più conosciuto come “decreto Gasparri”.
Lo ha annunciato l’assessore Dario Ortolano nel corso di una riunione della VI Commissione (presieduta da Pier Giorgio Crosetto) svoltasi oggi pomeriggio.
La riunione ha preso avvio da un’audizione, richiesta dal gruppo consiliare dei Comunisti italiani, del Comitato genitori di Cavoretto e dei responsabili dell’ARPA Piemonte.
Il Comitato genitori ha presentato un esposto presso la Procura della Repubblica rispetto alla presenza di un ripetitore di telefonia mobile sul tetto di un albergo di Cavoretto situato a meno di cinquanta metri dalla scuola elementare “Balbis Garrone” e a breve distanza da altri due edifici scolastici. I rappresentanti del Comitato hanno sostenuto di essersi rivolti alla procura dopo aver verificato la non disponibilità della compagnia telefonica a cercare una collocazione alternativa.
I cittadini chiedono garanzie rispetto alla salute dei bambini frequentanti gli edifici scolastici in prossimità dell’impianto, segnalando come alcuni di essi abbiano già manifestato patologie che potrebbero essere ricondotte alle emissioni elettromagnetiche.
“Casi come questo – ha detto l’assessore Ortolano – sono frutto del decreto Gasparri, che penalizza fortemente i Comuni nelle loro possibilità di controllo e intervento sul tema dei ripetitori. Il decreto” ha sottolineato Ortolano, recita testualmente che le infrastrutture di telecomunicazioni per impianti radiolettrici "sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e sono realizzabili in ogni parte del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento". Nel 2002 il Comune stava predisponendo un regolamento che, sulla base di un accordo con le compagnie telefoniche, avrebbe opportunamente regolamentato la materia. L’adozione del decreto Gasparri ha vanificato tutto, però – ha affermato l’assessore – il Comune non si è arreso di fronte a questa espropriazione di poteri e in questo senso va interpretato il protocollo d’intesa fra Amministrazione comunale e gestori della telefonia mobile che sarà presto varato .”
Sul caso specifico di Cavoretto, il Comune ha chiesto al Politecnico (nell’ambito della convenzione esistente) delle misurazioni scientifiche in loco, dei quali si attendono i risultati per stabilire eventuali provvedimenti che risultassero necessari per tutelare la salute dei cittadini.
I tecnici dell’ARPA presenti all’audizione, dopo aver ricordato come esista un accurato catasto regionale di tutti gli impianti di ripetitori esistenti, hanno spiegato che vengono condotti monitoraggi periodici sul territorio, oltre ad interventi su richiesta. L’impianto in discussione, è stato sottolineato, risulta essere di bassa potenza (5 Watt). Il valore calcolato del campo elettrico nell’area della scuola Balbis Garrone, secondo i tecnici dell’ARPA, sarebbe di 2,61 Volt/metro, inferiore alla metà del massimo consentito di 6 Volt/metro.
Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Domenico Gallo (Comunisti italiani), Marilde Provera (Rifondazione comunista), Bruno Ferragatta e Massimiliano Orlandi (Margherita) e Giovanni Nigro (Verdi).
Tra le proposte avanzate nella discussione, l’effettuazione di ricerche epidemiologiche per monitorare la salute degli allievi nel tempo, la richiesta all’ARPA di uno studio di valutazione sulle ricadute” elettromagnetiche degli impianti situati sul territorio comunale, incontri fra la VI Commissione, gli assessori competenti e le aziende in vista dell’approvazione del protocollo d’intesa con il Comune, la comparazione tra le valutazioni effettuate dall’ARPA Piemonte e i risultati delle rilevazioni compiute dal Politecnico nell’area della scuola “Balbis Garrone”.
Ampie critiche sono state rivolte in diversi interventi al decreto legislativo del 14 settembre 2002, nei confronti del quale è stata auspicata un’azione congiunta degli Enti locali a livello nazionale.
(c.r.)
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