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COMUNICATO
STAMPA |
UNA RAI PIU’ RISPETTOSA DELL’IMMAGINE DELLA DONNA |
LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ
SCRIVE A LUCIA ANNUNZIATA
La presidente della Commissione consiliare per le Pari opportunità, Monica Cerutti, ha inviato oggi alla presidente della RAI Lucia Annunziata una lettera nella quale esprime apprezzamento per la deliberazione approvata dal Consiglio d’amministrazione di viale Mazzini martedì 27 maggio scorso, con la quale si invita ad un “maggiore rispetto per l’immagine della donna”, rilevando come il provvedimento “avrebbe meritato maggiore spazio mediatico”.
Il rapporto tra donne e media, afferma Monica Cerutti, “risulta essere ancora particolarmente tormentato e poco attento al ruolo che ormai le donne hanno assunto nella società. Troppo spesso viene sottovalutata la portata della televisione, che non si limita a riflettere la società, ma può anche condizionarla”. Con il risultato, spiega la presidente della Commissione pari opportunità, di una continua distorsione della figura femminile.
Nella lettera inviata alla presidente della RAI, Monica Cerutti evidenzia le iniziative assunte dal Comune “sul tema dell’immagine pubblica della donna”, in particolare l’istituzione, su iniziativa della Commissionepari opportunità, di un “osservatorio che sollecita le cittadine e i cittadini a segnalare le pubblicità a loro giudizio ritenute offensive”, dopo la revoca del patrocinio della Città ad una manifestazione i cui organizzatori avevano utilizzato una campagna pubblicitaria lesiva dell’immagine femminile.
La Giunta comunale torinese, ricorda Cerutti, ha inoltre approvato a sua volta delle norme che vincolano i soggetti che collaborano con l’amministrazione comunale “ad evitare l’utilizzo, nella comunicazione pubblicitaria, di linguaggi o contesti espressivi che possano risultare offensivi per la dignità della donna”.
La delibera del Consiglio d’amministrazione RAI del 27 maggio, conclude la presidente della Commissione pari opportunità, lascia auspicare che “ad essa seguano azioni concrete, che segnino la differenza di una RAI presieduta da una donna”.
(c.r.)
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