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COMUNICATO STAMPA
DUE VIE ED UNA PIAZZETTA DEDICATE A PERLASCA, TASCA ED EL ALAMEIN
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Due personaggi, Giorgio Perlasca e Angelo Tasca, ed una battaglia, quella del ’42 di El Alamein, danno il nome a tre nuovi toponimi della Città.

La decisione è stata presa nella riunione odierna della Commissione comunale per la Toponomastica, presieduta dal presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, a maggioranza unanime, ad esclusione del voto contrario della Lega Nord.

Le due vie e la piazzetta sono situate all’interno della 6^ circoscrizione, nella zona compresa fra corso Vercelli e via Ivrea, nell’interno 12 di via Cavagnolo; nascono via Caduti di El Alamein, via Angelo Tasca e Piazzetta Giorgio Perlasca.

La vita di Giorgio Perlasca (Como 1910 – Padova 1992) è la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944 a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei.
La vicenda è emersa dopo un silenzio durato quasi mezzo secolo; Giorgio Perlasca, il cui nome oggi si trova a Gerusalemme tra i Giusti delle Nazioni, ha ricevuto numerose onorificenze in Italia, quale la Medaglia d’Oro al Valor Civile, in Spagna e negli Stati Uniti.

Angelo Tasca (Moretta 1892 – Parigi 1960) è una figura di rilievo nel movimento socialista a Torino negli anni ’10. E’ ricordato quale uno dei fondatori del PCI ed esponente della corrente di destra del partito. Espulso nel ’29, entrò nel PSI nel ’34. Aderì al regime di Vichy nel corso della 2^ guerra mondiale. Alla fine della guerra rimase a Parigi dove svolge attività di pubblicista e storico. Il suo libro più noto, la “Nascita e avvento del Socialismo”, è ritenuto un testo classico della storiografia antifascista.

Si torna indietro con il tempo, di sessant’anni, al 1942, con la battaglia di El Alamein. Da molta critica ritenuta una svolta significativa della seconda guerra mondiale, questa battaglia vide contrapposte le truppe inglesi comandate dal Generale Montgomery alle truppe italo tedesche. Gli inglesi vinsero, aprendo la strada alla riconquista dell’Africa settentrionale da parte degli Alleati. La battaglia durò due settimane, 26.000 i morti sul campo, molti corpi il mare ed il deserto non li hanno mai restituiti.

Nel corso della seduta, la Commissione ha accettato, a voto unanime, l’offerta della vedova di Erminio Macario che ha donato due bronzi alla Città; insieme alla targa commemorativa del centenario della nascita dell’artista torinese, saranno posti in via Botero,1.

(r.t.)

Torino, 11 Aprile 2003
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