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COMUNICATO
STAMPA |
28 DICEMBRE, CADE UN PALAZZO PER FARE SPAZIO A UNA NUOVA PERIFERIA; EDOARDO BENNATO TESTIMONIAL DELL’EVENTO |
1000 persone evacuate, 5600 microcariche, 200 chili di dinamite, 500mila euro il costo complessivo dell’operazione per dire addio, in soli quattro secondi, alla prima delle due torri di via Artom che il Comune ha deciso di demolire.
Oggi si è tenuta la conferenza stampa per presentare le iniziative previste per domenica 28 dicembre. La cartella stampa, con alcune schede sul Programma di recupero urbano, sulla storia del quartiere e sulle tecniche di demolizione, con tavole a colori, è disponibile all’indirizzo internet:
http://www.comune.torino.it/ucstampa/conferenze/2003/welcome.htm
Lo sgombero vero e proprio decorrerà dalle 10 del mattino del 28 dicembre e non risparmierà la Chiesa di San Remigio, dove non sarà officiata la messa di mezzogiorno.
Nel raggio di circa 150 metri dall’immobile l’evacuazione sarà totale. Qualche migliaio di persone saranno invece "blindate" dentro i palazzi compresi nel secondo anello di sicurezza (da 150 a circa 300 metri), cui è vietata la sosta all’aperto per tutta la durata dell’operazione. Gli sfollati confluiranno nel palazzetto Le Cupole di strada castello di Mirafiori. Per assistere alla demolizione sarà allestita una tribuna nel centro del parco Colonnetti; tra i presenti anche il cantautore Edoardo Bennato, che ha già dedicato un suo concerto, nell’ottobre scorso, al quartiere Basse Lingotto. Un testimonial d’eccezione per un evento di grande valore simbolico per Torino e per tutte le periferie urbane delle grandi città.
Il palazzo da demolire, al numero 73 di via Fratelli Garrone, è composto da 4 scale e 80 alloggi; ci abitavano 179 persone. È stato costruito, tra il 14 aprile del 1965 e il 14 aprile del 1966. È gemello di altri sette edifici di nove piani, sorti sull’area dell’ex campo volo, in via Artom, cresciuti in gran fretta per rispondere al fabbisogno abitativo determinato dalla massiccia immigrazione meridionale verso la nostra città.
780 gli alloggi assegnati in via Artom nel 1965, che si popolano di persone e gruppi famigliari diversi: 342 sono trasferiti direttamente dalle baraccopoli, 321 vincono un concorso, 87 sono trasferiti da altri alloggi della città. 38 anni di storia saranno frantumati in quattro secondi: è questo il tempo necessario all’esplosivo per cancellare il civico Garrone 73 e per segnare una tappa fondamentale per l’attuazione del programma di recupero urbano di via Artom.
Il progetto comprende sia interventi di manutenzione straordinaria su alcuni edifici popolari sia opere di urbanizzazione. Come il riordino del parco Colonnetti, che prevede nuovi percorsi pedonali, laghetti artificiali e un edificio che costituirà l’accesso all’area verde e ospiterà punti di noleggio bici ed altri servizi. Si vorrebbe anche trasferire da queste parti Experimenta, la kermesse scientifica oggi al parco Michelotti. I cortili di via Garrone e via Artom saranno attrezzati per i più giovani: in cantiere anche un campo di basket, una palestra per l’arrampicata e un teatro all’aperto. Anche nella zona vicino al mausoleo della Bela Rosin, sulle sponde del Sangone, saranno costruiti nuovi impianti sportivi.
(mm)
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