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COMUNICATO
STAMPA |
LA SCOMPARSA DI GIOVANNI AGNELLI IL CORDOGLIO DELLA SALA ROSSA |
Appresa la notizia della scomparsa del senatore Giovanni Agnelli, il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino ha così commentato: "Il venir meno di una figura così rappresentativa, costituisce una grave perdita per la nostra città, che così profondamente ha intrecciato il proprio destino con quello dello sviluppo industriale. Esprimo il cordoglio dell’intero Consiglio comunale e mio personale."
Per la vicepresidente del Consiglio comunale Susanna Fucini, quella odierna è "una data che resterà impressa nella memoria della nostra città: con l’Avvocato Agnelli finisce un’epoca. Abbiamo cercato molte volte di immaginarci come sarebbe stata Torino senza di lui. Da oggi la storia ci consegna la responsabilità di lavorare sulla scia di una tradizione così importante".
Il capogruppo della Margherita, Marco Borgione, ha espresso "oltre a sinceri sentimenti di cordoglio, la preoccupazione per il fatto che è venuto a mancare un punto di riferimento prestigioso in un momento in cui la città e l’azienda stanno attraversando una fase cruciale e delicata".
"Sono molto dispiaciuto – dice il capogruppo dei Democratici di sinistra Beppe Borgogno – Era una notizia purtroppo attesa ma non per questo meno tragica. Scompare un protagonista della storia di Torino e dell’Italia negli ultimi 50 anni. Credo si possa dire che la città e il Paese da oggi sono un po’ più poveri".
Marilde Provera, capogruppo di Rifondazione comunista, ha così commentato: "La vita del senatore Giovanni Agnelli ha ben rappresentato la forza di classe della borghesia torinese. Con la sua morte sembra concludersi simbolicamente, per Torino e per l’Italia un’epoca, quella della FIAT-padrona, inaugurata all’inizio del Novecento dal nonno Giovanni Agnelli.
"Con Giovanni Agnelli scompare una figura centrale nella Torino del dopoguerra. Dopo di lui, nel bene e nel male, Torino diventa un’altra città", dice il capogruppo di Alleanza nazionale Ferdinando Ventriglia.
Giovanni Nigro (Verdi) sottolinea: "E’ stato un protagonista della vita cittadina e nazionale. In più di un’occasione ha dimostrato grande saggezza, soprattutto in tema di rapporti sindacali, come in occasione dell’accordo sulla contingenza stipulato nel ’76 con i sindacati confederali."
Per i Comunisti italiani, Gianguido Passoni ha dichiarato: "Con Giovanni Agnelli scompare una generazione di imprenditoria italiana che probabilmente il Paese rimpiangerà. Esponente di una classe imprenditoriale di livello, avversario di aspre lotte dei lavoratori, ma sempre comunque una figura di alto profilo con cui misurarsi."
Per il gruppo di Forza Italia, Paolo Chiavarino commenta: "E’ una grave perdita per la Fiat, per Torino e per l’Italia. L’avvocato Agnelli ha saputo coniugare intelligente intuizione e capacità imprenditoriale con uno stile che lo ha reso famoso e apprezzato in tutto il mondo."
Infine Giuliana Gabri, del Gruppo Misto: " La morte non ha sconfitto ma sublimato un uomo che ha combattuto e vinto tante battaglie".(c.r.)
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