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COMUNICATO STAMPA
INTERVENTO DEL PRESIDENTE MARINO AL CONVEGNO SUGLI UFFICI STAMPA DEGLI ENTI LOCALI
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In occasione del Convegno “ Legge 150/2000 e le assemblee elettive: democrazia nascosta? I Consigli degli Enti Locali nel mondo della comunicazione e dell’informazione”, il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino ha sviluppato alcune considerazioni sul ruolo degli uffici stampa pubblici.

“Non vi è dubbio – afferma il presidente - che le nuove regole sull’elezione diretta dei presidenti e dei sindaci ha impresso una forte spinta alla semplificazione della rappresentazione dei problemi. Ciò rischia di riservare alle istituzioni assembleari, al dibattito tra i gruppi politici, un ruolo residuale nel panorama informativo.

Occorre quindi, sottolinea Marino, che “la politica faccia le scelte, attui i programmi sui quali ha ottenuto il consenso degli elettori, sviluppi le necessarie mediazioni e, al contempo, il mondo dell’informazione colga le notizie importanti, cerchi di spiegarne i processi, si faccia interprete dell’opinione pubblica e legga con senso critico tutte le scelte della pubblica amministrazione che, altrimenti, rischiano di apparire come una successione casuale di atti tra loro poco collegati.”

Secondo il presidente del Consiglio comunale, “in questo senso appare estremamente utile l’applicazione della legge 150 del giugno 2000, che, in poche parole, stabilisce una separazione tra ciò che è informazione e ciò che è comunicazione”.
In base a questa legge, prosegue Marino “le Amministrazioni possono dotarsi di un apposito strumento, l’ufficio stampa, che deve essere formato da giornalisti iscritti all’albo professionale, mentre per tutelare il rapporto fiduciario con i vertici politici, è stata introdotta la figura del portavoce, che è cosa distinta e diversa dalla struttura addetta all’informazione.

Da successivi provvedimenti normativi, sottolinea il presidente, “emerge sia la necessità della imparzialità della pubblica amministrazione (cioè l’informazione non è propaganda) sia che l’informazione è uno dei diritti fondamentali del cittadino e, infine, che la soluzione deve essere trovata in un accordo quadro per i lavoratori degli uffici stampa da recepirsi all’interno dei diversi contratti di lavoro applicati nei molteplici comparti di lavoro in cui è suddivisa la pubblica amministrazione.

Il principio fondamentale cui dobbiamo ispirarci, per l’applicazione della legge 150, consiste nel riconoscere che al centro di tutta la nostra attività ci sono i cittadini, il loro diritto a conoscere, a sapere che cosa fanno i loro rappresentanti. E, in qualche modo, a controllare democraticamente l’attività delle assemblee elettive”, afferma il presidente, aggiungendo: “è dunque necessario porre grande attenzione alla professionalità dei nostri uffici stampa. Troppo spesso siamo abituati a considerare necessario che i giornalisti siano amici dei politici. La mia esperienza mi dice che è da un’informazione corretta che deriva un maggiore consenso dai cittadini, non dall’elogio ripetuto alle scelte fatte. Ecco allora che dobbiamo essere noi Amministratori, noi politici, che dobbiamo farci garanti di una informazione corretta. Ciò si ottiene a cominciare dalla selezione del personale degli uffici stampa ma soprattutto dobbiamo farci garanti per i giornalisti dei nostri uffici stampa per l’applicazione della carte deontologiche dei giornalisti, che sono la vera essenza del mestiere di giornalista, perché nelle carte deontologiche si dice che i giornalisti debbono dire la verità, difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini, devono essere autonomi, non debbono subordinare agli interessi del Governo” spiega il presidente Marino, sottolineando inoltre: “Per esempio bisognerebbe convincere le Regioni, che hanno potestà legislativa sull’argomento, a percorrere soluzioni unitarie e percorribili anche dagli enti locali ”.

“L’ordine dei giornalisti - esemplifica Marino - ha elaborato autonomamente la Carta dei doveri del giornalista degli uffici stampa. Confrontiamoci, siamo di fronte ad una situazione nuova, dove il nuovo giornalista degli uffici stampa della pubblica amministrazione non è il vecchio “portaborse” cui abbiamo cambiato il nome. E’ un nuovo professionista dell’informazione cui la pubblica amministrazione deve dare tutele e garanzie nell’interesse di una corretta informazione all’intera collettività".

Un’ultima considerazione Mauro Marino la rivolge “ai sindacati confederali, che troppo spesso vedono l’applicazione della 150 come un pericolo verso il sindacalismo confederale a favore della categoria corporativa dei giornalisti. Siamo in periodo di rinnovi contrattuali dei dirigenti degli enti locali. Bene. Ho una proposta – conclude il presidente del Consiglio comunale - il nuovo contratto dica che le carte deontologiche dei giornalisti vengono recepite da contratti nazionali dei dirigenti, per i capi uffici stampa. Sarebbe un bel passo avanti per tutti.”

(Ufficio Stampa del Consiglio comunale)






Torino, 20 Novembre 2003
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