A pochi giorni dal suo 57° compleanno,
l’Azienda acque metropolitane (AAM) è stata definitivamente
sciolta con una deliberazione votata dal Consiglio comunale nella
serata di ieri.
L’azienda era stata costituita all’indomani
della Liberazione, il 15 ottobre del 1945, con la denominazione
di Azienda acquedotto municipale.
Lo scioglimento è la conseguenza formale
della costituzione nel 2001 - secondo quanto prescritto dalla
"legge Galli" del ’94 e dalla successiva legge
regionale n. 13 del ’97 - del nuovo gestore unico del servizio
idrico integrato, la Società Metropolitana Acque Torino
SpA (SMAT).
La nuova azienda, interamente di proprietà
pubblica, ha inglobato, in un’ottica di razionalizzazione
ed ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua in tutte
le sue fasi, l’AAM e l’Azienda Po-Sangone (che si occupava
di raccolta e trattamento delle acque reflue) oltre ad altre
aziende minori.
SMAT gestisce ogni aspetto del servizio idrico
(dalla sorgente alla fognatura) nella nostra città ed
in altri 65 comuni dell’area torinese. L’acqua potabile
erogata nelle case di quasi 1.673.000 persone – attraverso
una rete distributiva di quasi 3.200 chilometri - proviene per
il 70% da falde sotterranee, per il 20% dal Po e per il restante
10% da sorgenti, come quella "storica" del Pian della
Mussa.
La rete fognaria gestita da SMAT è
pari a 3.500 Km. Sono inoltre operativi 37 impianti di diverse
dimensioni per la depurazione per gli scarichi industriali. (c.r.)
Torino, 1° ottobre 2002 |