ILSINDACO CHIAMPARINO: "POLITICHE DI
RILANCIO VERSO NUOVI SETTORI E COOPERAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO
IN CAMPO FIERISTICO"
L'edizione 2002 del 69° Salone Internazionale
dell'Automobile di Torino, programmato a Lingotto Fiere dal 25
aprile al 5 maggio, è stato annullato per la rinuncia
di molte Case automobilistiche operanti nel nostro paese che
hanno dichiarato come principale causa la difficile situazione
del mercato. Il Sindaco Sergio Chiamparino, ricevendo i giornalisti
torinesi, ha sottolineato come l'annullamento dello storico appuntamento
internazionale "è di enorme gravità e preoccupante"
sia per gli effetti materiali diretti che comporta sia dal punto
di vista simbolico, visto che il Salone ha sempre avuto un grande
valore per la città di Torino ( visto il connubio con
la Fiat) che è sempre stata la città dell'Auto
in Italia.
"Questo è un segnale preciso per
Torino - ha dichiarato il Sindaco Chiamparino - che porta all'inadeguatezza
che ha la nostra città rispetto alle strutture espositive
per grandi eventi a carattere internazionale. La soluzione va
vista nel potenziamento della zona Lingotto, con gli interventi
relativi a Torino 2006, con la possibilità di triplicare
gli spazi e creare quindi quelle strutture necessarie a rispondere
alla domanda fieristica internazionale".
Nella sua esposizione il Sindaco si è
poi soffermato sull'analisi della crisi della "formula Saloni",
non più sufficienti se trattati in maniera monotematica,
mentre potrebbero essere più funzionali se i Saloni ospitassero
più prodotti ed eventi in contemporanea.
"Comunque- ha continuato il Sindaco -
questo annullamento è la conferma che le politiche in
campo espositivo e fieristico devono essere fatte in cooperazione
tra pubblico e privato, perché se i privati badano alle
loro esigenze devono anche tener conto dell'immagine della Città.
Questo episodio negativo deve essere la rampa di lancio per creare
delle cose positive per il futuro di Torino nel settore fieristico.
Dobbiamo reagire con una politica di rilancio che parte dalle
Olimpiadi ma che non si deve fermare a quell'evento, dobbiamo
guardare a nuovi settori. Qui il problema riguarda le risorse
e le forze economiche, industriali e finanziarie che devono dire
se vogliono investire sul territorio su infrastrutture strategiche
come l'Alta Velocità, la Ricerca Universitaria, la Formazione
etc." (g.s.)
Torino 18 febbraio 2002 |