LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE COME CONTRIBUTO
ALLA PACE
Il secondo incontro internazionale delle città
europee gemellate con Gaza si svolgerà domani sabato 28
giugno a Palazzo Civico (Sala dei Matrimoni), a partire dalle
11.00, dopo essere rimasto in forse fino all'ultimo a causa delle
difficoltà incontrate dalla delegazione palestinese per
la partenza.
Ayed Abu Ramadan, e Basel Alashi, rispettivamente
assistente del sindaco e direttore delle relazioni internazionali
di Gaza, parteciperanno all'incontro insieme a rappresentanti
delle città di Barcellona, Dunkerque (Francia) e Tromso
(Norvegia). Per il Comune di Torino, oltre ai funzionari del
Settore Cooperazione Internazionale e Pace, sarà presente
ai lavori il vicesindaco Marco Calgaro.
"Mentre prosegue il tragico conflitto
mediorientale l'obiettivo di una pace basata sul reciproco riconoscimento
all'esistenza tra due stati, israeliano e palestinese, appare
sempre più difficile ed al tempo stesso necessario",
commenta il vicesindaco, ricordando come un ordine del giorno
votato in Sala Rossa nel febbraio scorso avesse "espresso
ferma condanna sia del terrorismo contro i civili israeliani
sia delle incursioni militari nei territori palestinesi, ribadendo
al tempo il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio
stato".
Già dal 1993 il capoluogo piemontese ha promosso un percorso
di gemellaggio che potesse accomunare simbolicamente una città
israeliana, Haifa, ed una palestinese, la stessa Gaza.
In questi anni, per quanto riguarda Gaza (il
gemellaggio con la quale è stato formalizzato nel 1999),
la cooperazione torinese si è sviluppata essenzialmente
sul terreno dello sviluppo economico locale e delle attività
educative e formative, coinvolgendo oltre all'amministrazione
comunale della città mediterranea anche altri soggetti,
come ad esempio la Federazione generale dei sindacati palestinesi
o alcune organizzazioni di volontariato. Molte iniziative, nel
campo della formazione, si sono svolte in collaborazione con
l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).
"La Città di Torino" conclude
Calgaro "ha evidentemente poche possibilità di influire
direttamente sulla drammatica situazione mediorientale. Nonostante
questo, crediamo che ogni iniziativa intesa a promuovere lo sviluppo
ed il dialogo possa contribuire a mantenere viva la speranza
di un futuro vivibile per i popoli del Medio Oriente".(c.r.)
Torino, 28 giugno 2002 |