In riferimento all'Interpellanza presentata
da vari Consiglieri Comunali prima firmataria Lucia Centillo,
in merito al Progetto "Prevenzione Serena", i Presidenti
delle due Commissioni congiunte: Domenico Gallo (sanità
e assistenza) e Monica Cerutti (Pari Opportunità),
hanno approfondito con i referenti delle aziende sanitarie
cittadine e della sezione oncologica della Regione Piemonte,
l'andamento del programma Prevenzione Serena basato sullo screening
oncologico per i tumori alla mammella e al collo dell'utero.
E' emerso che i risultati del Progetto Prevenzione
Serena sono particolarmente positivi, benchè, il tasso
di incidenza dei tumori delle donne sia aumentato del 10%,
la mortalità è diminuita del 4,2 % grazie alla
prevenzione ed alla diagnosi precoce. Ciò nonostante,
già dall'anno scorso il programma è stato pesantemente
ridimensionato, con un numero di screening inferiore rispetto
a quelli possibili. Le previsioni per quest'anno sono ancora
più preoccupanti: la precarietà delle risorse è
tale -da mettere in dubbio la continuità del servizio,
anche se i finanziamenti necessari sono facilmente quantificabili
e programmabili.
Vista la gravità della situazione che
mette a rischio l'equità di accesso allo screening e dunque
alla potenziale diagnosi precoce per le cittadine torinesi, i
Presidenti delle due Commissioni, hanno sottolineato l'importanza
del pieno proseguimento del programma e la necessità
di darvi corso con un'implementazione di risorse finanziarie
e professionali e, si sono pubblicamente impegnati ad invitare
la Regione a rivedere le proprie posizioni, formulando i seguenti
punti:
- Individuazione di modalità di finanziamento
finalizzate al progetto affinchè le prestazioni erogate
riscontrino nei budgets aziendali risorse certe, definite e vincolate;
- Monitoraggio delle dotazioni di personale previsto per
le attività collegate al fine di garantire interventi
tempestivi e per compensare le possibili e prevedibili carenze
o assenze di figure professionali. Mantenimento di idonei standards
di personale per le esecuzioni dei servizi e per la refertazione
degli esami;
- Riduzione dei tempi di attesa delle pazienti tra la data della
diagnosi e la data degli interventi chirurgici a causa della
discrepanza sia rispetto agli standars nazionali, sia rispetto
a quelli della media nazionale. (p.c.)
Torino, 19 giugno 2001 |