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COMUNICATO STAMPA
IL CARDINALE SEVERINO POLETTO QUESTA MATTINA IN SALA ROSSA

Sala rossa gremita, questa mattina, per l'incontro ufficiale del cardinale Severino Poletto con l'Amministrazione comunale.
Erano presenti, oltre al sindaco Sergio Chiamparino ed al presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, numerosi assessori ed esponenti delle forze politiche rappresentate nell'assemblea elettiva torinese, oltre ai presidenti delle Circoscrizioni.
Anche i presidenti di Regione e Provincia, Enzo Ghigo e Mercedes Bresso, hanno partecipato all'incontro, preceduto da un colloquio privato fra il sindaco, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale, ed il cardinale.

Ufficio del sindaco. Il cardinale Poletto con il sindaco Chiamparino, il presidente del Consiglio comunale Marino, il presidente della Regione Ghigo, la presidente della provincia Bresso, il vicesindaco Calgaro e il prefetto Catalani.

 

Il presidente Marino ha aperto la serie degli interventi, salutando la presenza del cardinale "in questa sala dove si esercita la democrazia" rievocando "il percorso comune che ha unito l'amministrazione cittadina e la Chiesa cattolica locale, dalla lotta contro il terrorismo all'azione in campo sociale".

"Occorre perseguire l'ideale di una città nella quale ogni persona possa sentirsi a casa propria, protetta e messa in grado di contribuire secondo le proprie possibilità al benessere della comunità" ha aggiunto il presidente, sottolineando come " la Chiesa, con il suo esempio ed i suoi valori, rappresenti uno stimolo, soprattutto per i cittadini più giovani, ad un maggiore impegno nell'ambito sociale e civile. Così dovrebbe fare anche il mondo politico".

Si sono quindi susseguiti brevi interventi dei capigruppo consiliari: Roberto Rosso (Forza Italia), Marco Borgione (La Margherita-Alleanza per Torino), Rocco Larizza (Democratici di sinistra), Ferdinando Ventriglia (Alleanza nazionale) Domenico Gallo (Comunisti italiani) Marilde Provera (Rifondazione comunista), Giovanni Airola (Lega Nord Piemont).

Dopo il discorso di Eleonora Artesio, a nome dei presidenti delle dieci Circoscrizioni cittadine, hanno preso la parola Mercedes Bresso, presidente della Provincia di Torino, ed Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte, che hanno entrambi sottolineato l'importanza del dialogo e della collaborazione tra gli enti locali e la Chiesa torinese.

il cardinale Poletto fa il suo ingresso in Sala Rossa accompagnato dal sindaco Chiamparino e dal presidente del Consiglio comunale Marino

Ha quindi preso la parola il sindaco Sergio Chiamparino.
"La presenza del Cardinale in Sala rossa in visita ufficiale e non nel quadro di cerimonie di altro tipo è un fatto storico, di valore non soltanto simbolico" ha esordito il primo cittadino. "E' la dimostrazione di come continui e si sviluppi il dialogo e l'impegno sui problemi economici, sociali e culturali che rappresenta una vocazione storica della Chiesa torinese, con i suoi Santi sociali."
Ricordate figure di grandi predecessori del cardinale Poletto, come Pellegrino, Ballestrero, Saldarini, il sindaco ha poi evidenziato come oggi la città abbia "alcune ragioni di preoccupazione per il futuro industriale dell'auto, così come per episodi di violenza ed intolleranza". A fronte di questo, ha però voluto sottolineare Chiamparino, "abbiamo sotto la Mole un tessuto economico ed industriale che resta tra i primi del Paese, con risorse imprenditoriali diffuse e grandi professionalità nel mondo del lavoro. Esiste poi un sistema di istituzioni locali forte e solidale, oltre ogni differenza politica, al quale si aggiunge un <sistema Torino> basato sulla coesione tra economia, cultura, enti, associazionismo." Il sindaco ha poi ricordato come "sviluppo e coesione sociale siano inscindibili" ed ha aggiunto: "Nessuno può pensare che il nostro futuro possa essere immaginato senza una forte base industriale. Occorre investire sulla modernizzazione dell'industria, promuovendo lo sviluppo di settori rimasti sino ad oggi in secondo piano. Le Olimpiadi stesse rappresentano un'opportunità per far crescere questi settori di attività."

Chiamparino ha quindi ricordato come a Torino ci sia una tradizione storicamente consolidata di pluralismo religioso, in particolare con la presenza di comunità come i valdesi e gli ebrei. Oggi ci sono poi le religioni introdotte dai flussi migratori. "La libertà di culto è la base di ogni ordinamento democratico ed è sancita dalla costituzione. Ma ci sono dei valori universali, come il rispetto delle persone, la dignità delle donne, che non possono essere messi in discussione in nome della religione".
Affrontati poi i temi della famiglia "che garantisce aggregazione e tensioni positive" e del pluralismo scolastico "un diritto per tutti, anche per le famiglie non abbienti, per questo a Torino il Comune da sempre lo sostiene, ad esempio per le scuole dell'infanzia", il sindaco ha concluso con un richiamo alla "spiritualità umana: se c'è un punto di incontro fra credenti e non credenti, è il mettere al centro il primato della persona, intendendo la politica come servizio e missione."

In conclusione, ha preso la parola il cardinale Severino Poletto.
"L'impegno politico e amministrativo deve essere considerato una vocazione a fare della città una ideale <casa comune> per tutti coloro che vi abitano" ha sostenuto monsignor Poletto, ricordando come "per diventare servitori della polis bisogna soprattutto saper ascoltare, nella radicata convinzione che il bene di tutti viene prima dell'interesse individuale".
Ricordato come il lavoro rappresenti lo strumento attraverso il quale la persona si realizza, il cardinale ha sostenuto che "il ruolo centrale che l'industria dell'auto ha sempre avuto per l'economia torinese" deve essere mantenuto. Il presule ha quindi ribadito l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità dell'impegno per garantire alla gioventù un futuro, "trasmettendo loro l'eredità culturale del nostro Paese e della nostra città". Ed ha ricordato il valore della solidarietà, dell'attenzione verso nuovi e vecchi poveri, con al centro l'impegno del volontariato.
Sull'immigrazione, il cardinale ha detto che "chiudere le porte agli immigrati non è mai nè umano nè pienamente onesto", tanto che "nell'arte dell'accoglienza si misura il livello di una civiltà.
Torino deve essere una città accogliente, tollerante ed al tempo stesso esigente nel chiedere il rispetto di quelle norme che garantiscono la reciproca convivenza civile.
Il cardinale Poletto ha quindi esortato ad una sempre maggiore collaborazione tra Chiesa e società civile, invitando tutti ad essere "messaggeri credibili di speranza e ottimismo sul futuro della città."

Al termine della cerimonia, il sindaco Chiamparino ed il cardinale Severino Poletto si sono scambiati in dono due stampe artistiche, l'una raffigurante una pianta settecentesca della città, con evidenziate le chiese e le insulae dedicate ai santi, l'altra raffigurante l'immagine della cattedrale di San Giovanni.(c.r.)

Torino, 7 maggio 2002

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