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COMUNICATO STAMPA
VOTATO ALL'UNANIMITA' L'ORDINE DEL GIORNO DEI CONSIGLI COMUNALE E PROVINCIALE SULLA CRISI FIAT

Si è svolta oggi pomeriggio al Cinema Romano la seduta aperta e congiunta dei Consigli comunale e provinciale sulla crisi Fiat.
I lavori sono stati aperti dai presidenti delle due assemblee elettive, Mauro Marino e Luciano Albertin. Sono quindi intervenuti i rappresentanti dei gruppi consiliari: Rocco Larizza (Democratici di sinistra), Davide Ricca (La Margherita), Paolo Chiavarino (Forza Italia), Agostino Ghiglia (Alleanza nazionale), Domenico Gallo (Comunisti italiani), Marilde Provera (Rifondazione comunista), Arturo Calligaro (Lega nord), Giovanni Nigro (Verdi) e Giovanna Alberto (Socialisti democratici italiani).
Agli interventi dei consiglieri hanno fatto seguito quelli della presidente della Provincia Mercedes Bresso e del sindaco Sergio Chiamparino.


Hanno successivamente preso la parola rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL, UIL, FISMIC, UGL, Sin Cobas, SinPa, quindi sono intervenuti esponenti delle associazioni artigiane (CASA, CNA, Confartigianato), dei commercianti (Confesercenti, Ascom-Confcommercio), delle piccole e medie imprese (API) e dell'Unione Industriale. Ha portato infine il saluto della Regione Piemonte l'assessore Laratore.
All'unanimità è stato quindi votato dai consiglieri comunali e provinciali il seguente documento:

 

ORDINE DEL GIORNO

"Il Consiglio Provinciale di Torino ed il Consiglio Comunale di Torino,

ESPRIMONO

profonda preoccupazione per la situazione economica e occupazionale determinata dalla crisi della FIAT, azienda di carattere a valenza e interesse nazionali.
In particolare, sono allarmati per le sue ricadute sul territorio provinciale torinese il quale si troverà a pagare le conseguenze di errori strategici compiuti dalla dirigenza FIAT.

VALUTANO

negativamente il piano industriale presentato da FIAT perché:
- non prevede investimenti adeguati in grado di renderla competitiva almeno sul mercato europeo;
- non garantisce gli attuali volumi produttivi e rende incerto il futuro del settore auto nel sistema produttivo nazionale;
- non garantisce gli attuali livelli occupazionali e introduce attraverso gli esuberi una frattura sociale grave e pericolosa, e provoca la perdita di esperienze e competenze indispensabili per la ripresa dell'azienda stessa.

ESPRIMONO

solidarietà e il proprio sostegno ai lavoratori metalmeccanici nonché alle loro OO.SS. per tutte le iniziative atte a difendere i posti di lavoro e a richiedere un nuovo piano industriale.

SOTTOLINEANO

la gravità delle ricadute territoriali e locali del piano, tanto in termini produttivi, quanto in termini occupazionali ed economici per l'insieme della comunità.
Per questa ragione, i Consigli richiedono che al tavolo governativo siano presenti i rappresentanti delle Regioni e degli EE.LL. interessati alla crisi, per elaborare e valutare diverse ipotesi di soluzione, tra le quali anche l'eventuale intervento pubblico, pur nei limiti previsti dall'Unione Europea, finalizzato alla definizione ed al perseguimento di un nuovo piano industriale.

In merito alla specifica situazione torinese, i Consigli Provinciale e Comunale di Torino ritengono che gli Enti debbano svolgere un ruolo attivo nel governo delle conseguenze locali della crisi, a partire dalla valutazione delle proprie competenze, dei propri strumenti di intervento e delle proprie risorse, ivi comprese le limitazioni urbanistiche.
Il Consiglio Provinciale e Comunale ritengono che la Provincia e la Città di Torino debbano individuare nell'INDOTTO AUTO e nel sostegno al tessuto delle PMI un terreno fondamentale del proprio intervento. Le audizioni svolte dalle Commissioni Lavoro dei due Enti hanno evidenziato che quel settore produttivo è afflitto da particolari e specifici problemi, tra cui emergono principalmente - in questa situazione di crisi - l'assenza degli ammortizzatori sociali e la drammatica carenza di liquidità dovuta al dilazionamento dei pagamenti.

Pertanto, il Consiglio Provinciale di Torino e del Comune di Torino

RICHIEDONO

Alla Fiat:
- la modifica dell'attuale piano industriale, la sospensione delle procedure di Cassa Integrazione a zero ore e l'intensificazione del tavolo di trattativa aperto in questi giorni, nel quale siano chiamati a partecipare gli EE.LL. interessati;

al Governo Nazionale:
a) di svolgere un ruolo attivo condizionando la disponibilità degli ammortizzatori sociali al mantenimento della prospettiva produttiva ed occupazionale per tutti gli stabilimenti;
b) l'estensione degli ammortizzatori sociali alle imprese al di sotto dei 15 dipendenti e alle imprese artigiane coinvolte dalla crisi FIAT;
c) un intervento per la creazione di un fondo di garanzia a sostegno della posizione debitoria delle PMI e delle imprese artigiane verso il sistema creditizio;
d) di valutare, in relazione all'evolversi della crisi, la possibilità di un intervento pubblico nelle forme consentite dall'Unione Europea, tenuto conto anche delle posizioni assunte dalle OO.SS., finalizzato alla definizione ed al perseguimento di un nuovo piano industriale della FIAT AUTO in funzione delle esigenze del Paese;

alla Regione Piemonte:
a) la creazione del Distretto dell'auto nell'area torinese, ai sensi della Legge 317/1991, in relazione allo sviluppo di un sistema integrato europeo;

IMPEGNANO

La Presidente M. Bresso, il Sindaco S. Chiamparino e gli Assessori competenti:

1) a favorire l'integrazione tra ammortizzatori sociali e interventi formativi, e a riqualificare l'offerta di lavoro nel nostro territorio, anche attraverso la predisposizione di progetti speciali di riorientamento e ricollocazione rivolti ai lavoratori in CIGS e comunque dichiarati eccedenti;
2) a promuovere, anche con il concorso delle associazioni di categoria, la nascita di società consortili tra le piccole imprese della subfornitura auto che rendano possibili più forti investimenti in ricerca e sviluppo, altrimenti impraticabili e la diversificazione del mercato verso altri settori di produzione industriale;
3) a richiedere un tavolo regionale di concertazione per studiare la ricaduta sui comuni sedi di imprese dell'indotto auto attraverso una puntuale mappatura delle aziende nelle aree interessate dai Patti Territoriali;
4) a promuovere investimenti compartecipati volti a sostenere un progetto di nuovo piano industriale per la FIAT AUTO e le aziende collegate, in cui sia riconosciuto il ruolo di indirizzo degli Enti Pubblici interessati.(c.r.)


Torino, 27 novembre 2002

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