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COMUNICATO STAMPA
APPROVATI IERI SERA IN CONSIGLIO COMUNALE DUE "NO" ALLA GUERRA IN IRAQ

Ieri sera, 4 novembre 2002, il Consiglio comunale, presieduto da Mauro Marino, ha approvato due ordini del giorno riguardanti la non partecipazione ad un intervento armato alla guerra in Iraq da parte dell’Italia.

Il primo O.d.G aveva come oggetto: " No alla partecipazione dell’Italia ad interventi armati in Iraq" presentata dal Gruppo di maggioranza più Rifondazione comunista.

Il Consiglio comunale "nella consapevolezza di garantire condizioni nazionali e internazionali di sicurezza e quindi di predisporre una efficace lotta al terrorismo che sia finalizzata anche a rimuoverne le diverse cause (economiche, sociali e culturali); consapevole delle difficoltà e della complessità di un’azione politica a tal fine orientata, e visto che la Costituzione Italiana ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali sottolinea il rischio che eventuali azioni militari in Iraq senza l’egidia delle Nazioni Unite rendano vane le speranze di pacificazione della zona medio-orientale, aumentino le sofferenze delle popolazioni civili, creino i presupposti di un inasprimento delle azioni terroristiche."

Per cui il Consiglio comunale da ritenuto di dare il suo sostegno alle Organizzazioni che si impegnano per evitare questa guerra richiedendo una calendarizzazione per una discussione in Parlamento in modo da impegnare il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri ad agire in base alla volontà del Popolo Italiano con l’auspicio che ogni decisione sia presa a livello di Unione Europea e che abbia l’egidia dell’ ONU

IL secondo O.d.G presentato dai consiglieri Domenico Gallo, Passoni, Nigro e Provera ha invece come oggetto: "No all’intervento militare in Iraq".

Il Consiglio comunale considerato che "si fanno sempre più pressanti le voci di un intervento militare in Iraq intervento che provocherebbe l’ennesimo e drammatico tributo di vittime civili senza risolvere il problema del terrorismo; osservato che è evidente agli occhi di tutti la forzatura operata dal Governo USA nei confronti della Comunità Internazionale per giungere ad una guerra definita "preventiva", tipologia di guerra che non ha precedenti nella storia contemporanea" ha sottolineato come l’ultima guerra in Afghanistan non solo non ha prodotto il risultato di sconfiggere i capi e distruggere le basi del terrorismo islamico ma ha peggiorato le condizioni di vita di milioni di persone, sottoposte ai bombardamenti e a privazioni di ogni genere, rafforzando invece gli interessi anglo-americani di controllo politico ed economico dell’intera area mediorientale, in particolare per il petrolio e i gasdotti.

L’auspicio si legge nella nota del Consiglio è "che il Governo Italiano e l’Europa lavorino ad una soluzione politica che coinvolga l’ONU e le Organizzazioni internazionali, a partire dalla Lega Araba, affinchè sia consentito l’immediato ingresso degli ispettori ONU nel territorio iracheno, e che Israele rispetti le risoluzioni che impongono il suo ritiro dai Territori occupati."

E’ stato ribadito dal Consiglio comunale che un intervento armato rischierebbe di diventare "il detonatore" per un conflitto più ampio e rafforzerebbe i regimi dittatoriali, coinvolgendo tutta la regione mediorientale quindi diventa indispensabile che l’ONU blocchi e bandisca ogni ipotesi di guerra "preventiva" che legittimerebbe conflitti nelle aree di tensione del pianeta, rafforzando i regimi dittatoriali e fondamentalisti.(g.s.)

Torino 5 novembre 2002

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