"Non ci sarà alcun blocco del
traffico. Per quanto riguarda i tre maggiori inquinanti - biossido
d'azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo - non abbiamo
raggiunto ne lo stato d'attenzione ne, tantomeno, lo stato d'allarme
previsto dalla normativa vigente".
L'assessore Dario Ortolano ha manifestato
la sua intenzione nel corso della riunione della VI Commissione
consiliare, che aveva all'ordine del giorno proprio l'audizione
del titolare dell'Ecologia della giunta Chiamparino sul tema
della qualità dell'aria.
Per il biossido d'azoto c'e stato ieri un superamento del livello
d'attenzione nella centralina di piazza Rebaudengo (valore massimo
orario, 258 mcg/mc contro i 200 del limite d'attenzione); il
monossido di carbonio e rimasto sotto il livello d'attenzione
di 15 mcg/mc, con un picco di 13
mcg in via Gaidano. Infine, il biossido di zolfo, che in via
della Consolata ha raggiunto i 60 mcg/mc contro un limite d'attenzione
di 125 mcg.
Lo staff del settore Ambiente ha presentato
una ricca documentazione che dimostra la tendenziale diminuzione
dell'inquinamento negli ultimi dieci anni, pur non avendo ancora
raggiunto livelli accettabili ed essendo consapevoli che e ancora
lungo il percorso per tutelare la salute dei cittadini; "cio
testimonia - ha detto Ortolano - l'efficacia delle misure applicate
negli anni passati: teleriscaldamento, politiche di catalizzazione
dei mezzi, graduale espulsione dal mercato dei carburanti piu
inquinanti. Una tendenza che va accentuata con ulteriori interventi
di carattere strutturale, come la recente promozione della conversione
a metano o gpl di autovetture non catalizzate e l'accordo tra
Ministero per l'Ambiente, Fiat e Unione petrolifera per la diffusione
del metano per autotrazione, di cui Torino aspira a diventare
citta capofila in ambito nazionale". L'attuazione in larga
scala di questa convenzione potrebbe portare in pochi anni a
una riduzione dell'inquinamento del 10 per cento.
I consiglieri hanno concordato sull'efficacia
del sistema di rilevazione degli inquinanti, considerato tra
i migliori in Italia. Ma ritengono che i rilevamenti debbano
essere intensificati, anche attraverso strutture mobili.
I tecnici del Comune hanno evidenziato come,
per la natura del pm10, questo si presti poco ad essere calmierato
da una politica di chiusura o riduzione del traffico. Non servono
dunque chiusure estemporanee ma interventi strutturali: sul piano
della riduzione delle emissioni, con gli interventi gia indicati,
e attraverso il Piano Urbano del Traffico, "che deve disincentivare
l'uso dell'auto privata in citta a favore del mezzo pubblico",
ha detto Piergiorgio Crosetto, presidente della VI Commissione.
Inoltre, a differenza degli altri inquinanti
per i quali sono previste precise norme che obbligano al blocco
del traffico in caso di emergenza, per le pm10 non esistono indicazioni
di legge, salvo le direttive europee che individuano, come obiettivo
da raggiungere entro il 2005, la media
annua di 40 mcg/mc.(m.m.)
Torino, 10 gennaio 2002 |