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COMUNICATO STAMPA
"I CONSIGLIERI COMUNALI, ELETTI DAI CITTADINI, DEVONO POTER ESERCITARE LE LORO FUNZIONI DI CONTROLLO"

I rapporti tra privacy, diritto privato e prerogative delle assemblee elettive al centro del dibattito in Commissione controllo di gestione

Il Consiglio comunale è eletto direttamente dai cittadini ed è in loro nome che esercita le sue funzioni di controllo. "Sin qui, tutti d’accordo – commenta il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, al termine di una riunione della Commissione per il controllo di gestione svoltasi stamattina a Palazzo Civico - ma quando i consiglieri comunali, per esercitare queste funzioni di legge, chiedono della documentazione ad aziende, fondazioni, enti partecipati dal Comune può accadere che la documentazione venga negata appellandosi alla <<legge sulla privacy>> o al <<diritto privato>>, come è recentemente successo ad esempio con il Teatro Regio."

Nello Statuto comunale, ha sottolineato lo stesso Marino, sono contemplate esplicite norme di salvaguardia, che stabiliscono che nel caso di fondazioni, associazioni o agenzie partecipate dal Comune, i consiglieri comunali, per svolgere la loro funzione, possano accedere agli atti e documenti necessari. "Lo Statuto della Città prescrive che anche gli statuti degli organismi o fondazioni in cui essa è presente riconoscano esplicitamente questo principio. Bisognerà anche estendere questa normativa ai contratti di servizio stipulati tra l’amministrazione civica ed i gestori di servizi pubblici. La crescente tendenza ad esternalizzare la gestione di questi servizi rende il tema di estrema attualità".

La giurisprudenza, è stato sostenuto nel corso della riunione, conforta questa esigenza. La legislazione sugli enti locali, con alcune sentenze del Consiglio di Stato e prese di posizione del Garante per la privacy concordano in questo senso, naturalmente nell’ambito delle prescrizioni di legge per quanto riguarda l’uso e il trattamento dei dati. Il Consiglio di Stato ha anche specificato che tutte le attività della pubblica amministrazione, purché nel campo dell’interesse pubblico, sono soggette al diritto di accesso dei cittadini e a maggior diritto dei consiglieri comunali, anche laddove regolate dal diritto privato, come nel caso di enti pubblici economici o gestori di servizi pubblici.

"Non limitare le prerogative di controllo e indirizzo delle assemblee elettive e dei loro componenti – ha detto il presidente della Commissione controllo di gestione Francesco Gallo – attiene direttamente ai princìpi della democrazia. Verificheremo l’opportunità di revisionare alcune norme regolamentari per affermare ancora più chiaramente questo principio, in particolare per quanto concerne le società partecipate dal Comune.(c.r.)

Torino, 9 ottobre 2002

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