E IL VOLUME SU GIOVANNI ANGELO REYCEND
Il presidente del Consiglio comunale Mauro
Marino e la vicepresidente Susanna Fucini hanno presentato alla
stampa questa mattina la Festa del Consiglio comunale, una ricorrenza
che, ha spiegato Marino, "rappresenta un momento per ricordare
le elezioni del 7 novembre del 1848, che diedero vita al primo
Consiglio comunale liberamente scelto dai torinesi".
Il presidente ha anche ricordato come, negli
ultimi anni, si sia intrapresa liniziativa di aprire non
metaforicamente le porte del Palazzo civico ai torinesi. Soltanto
lanno scorso, 2.000 allievi delle scuole torinesi ed altre
migliaia di cittadini hanno visitato le sale storiche della sede
comunale.
"Al di là di questi aspetti vogliamo
ricordare come la partecipazione popolare sia fondamentale per
lo sviluppo della democrazia comunale, luogo dove i rapporti
tra cittadini e amministrazione della cosa pubblica sono più
stretti ha ricordato Marino , che ha aggiunto "Un
certo squilibrio di poteri fra le Giunte e i Consigli comunali,
accentuatosi a partire dal 1993, necessita sicuramente di alcuni
correttivi."
Dal novembre del 1848 ad oggi, centinaia e
centinaia di consiglieri hanno occupato gli scranni della Sala
rossa per volontà popolare.
A questo proposito, la vicepresidente Susanna
Fucini ha ricordato come dal 1946 - anno delle prime elezioni
repubblicane a suffragio universale - anche le donne abbiano
svolto un ruolo importante nellamministrazione cittadina.
"Nel 1848 in Consiglio cerano solo uomini, nel 1946,
6 donne su 80 eletti, oggi in Sala rossa le 13 consigliere occupano
più di un quarto dei seggi. Una presenza rilevante ma
ancora inadeguata, visto che le donne esprimono la maggioranza
del corpo elettorale. Le donne impegnate in politica - ha aggiunto
la vicepresidente si interrogano ancora su come attivarsi
per poter incrementare questa ancora esigua percentuale."
Parlando del volume dedicato a Giovanni Angelo
Reycend, consigliere e assessore negli anni a cavallo del XIX
e XX secolo, Mauro Marino ha ricordato come in Sala Rossa abbiano
seduto alcune persone che hanno saputo mettere al servizio della
comunità le loro eccezionali doti professionali, come
ad esempio Galileo Ferraris e lo stesso Reycend.
"In seguito alla perdita del ruolo di
capitale a vantaggio di Firenze e poi di Roma, il capoluogo subalpino
dovette <<reinventarsi>> come città industriale,
dopo essere stata per lungo tempo un centro amministrativo e
di servizi. Se vi riuscì, fu anche con il concorso di
amministratori pubblici come lingegner Reycend" ha
sottolineato il presidente, che ha anche evidenziato "la
tragica, inversa analogia che della Torino di oggi, che si deindustrializza
e che si impegna in una difficile transizione".
Alla conferenza stampa ha preso parte anche
larchitetto Elena Gianasso, curatrice del volume, il quattordicesimo
della serie "Atti consiliari", collana avviata nel
1997 su iniziativa di Domenico Carpanini.
Tra il 1888 ed il 1905, Reycend si occupò
di istruzione, di edilizia scolastica, di urbanistica: si pensi
alla "diagonale" di via Pietro Micca, innovazione di
rilievo nella millenaria pianta "a scacchiera" del
centro cittadino, o alla pianificazione dellespansione
della città verso i "borghi": Vanchiglia, San
Paolo, Borgo Dora. Fu anche il progettista del Santuario di Nostra
Signora della Salute, limponente edificio religioso del
Borgo Vittoria.(c.r.)
Torino, 7 novembre 2002 |