La Sesta Commissione consiliare ha affrontato
stamattina il tema dei danni arrecati da specie animali protette
e randagie. L'occasione e stata offerta da un'interpellanza del
consigliere della Lega Nord Giovanni Airola.
I consiglieri hanno potuto rivolgere domande
alle veterinarie che offrono al loro consulenza al canile municipale
e a tre veterinari dei servizi Asl.
La discussione si e incentrata soprattutto sulle colonie feline
e i piccioni e sugli interventi di contenimento adottati.
Se per le colonie feline esistono leggi e
norme certe - le colonie feline libere sul territorio, pubblico
e privato, sono protette da leggi nazionali (L. 281/91), regionali
(L.r. 34/93), dall'art. 727 del codice penale e sono tutelate
dal Sindaco) - sui piccioni mancano misure nazionali, ovvero
un
protocollo del governo che definisca le norme per la sterilizzazione.
Il che rende difficile qualunque intervento di contenimento.
I veterinari hanno comunque minimizzato il
rischio di diffusione di zoonosi, ovvero malattie procurate dal
contatto con animali. Certo, occorre prevenire, anche attraverso
azioni di sensibilizzazione: le Asl operano da tempo nelle scuole
cittadine, informando gli alunni sui rischi che possono incontrare
entrando in contatto con gatti randagi e piccioni.(m.m.)
Torino, 16 maggio 2002 |