Su indicazione del Consiglio
comunale, il Settore Ambiente della Divisione Ambiente e Mobilità
ha predisposto il "Regolamento per l'insediamento urbanistico
degli impianti di teleradiocomunicazione", previsto dalla
legge quadro sui campi elettromagnetici (la 36/2001), che entrerà
in vigore domani. Il Regolamento è stato adottato ieri
dalla Giunta in attesa di approvazione da parte del Consiglio
comunale.
La legge 36 è la prima
disposizione che dà ai Comuni la possibilità di
intervenire con proprie normative per ridurre al minimo l'esposizione
ai campi elettromagnetici e per garantire il corretto inserimento
urbanistico-edilizio.
Il nuovo Regolamento comunale
non definisce nuovi limiti all'esposizione, in quanto di competenza
statale, ma instaura un procedimento analogo alle procedure di
valutazione dell'impatto ambientale, al fine di verificare l'effettiva
riduzione al minimo tecnicamente possibile dei campi elettromagnetici
garantendo nel contempo la qualità del servizio di telefonia
mobile.
La classifica delle competenze
indicate dalla legge quadro prevede, per lo Stato, il compito
di definire i limiti di esposizione, i valori d'attenzione e
gli obiettivi di qualità. Alla Regione spetta invece l'individuazione
dei siti e le modalità di rilascio delle autorizzazioni,
compiti che, per la telefonia mobile in Piemonte, saranno presto
interamente demandati ai Comuni.
Nei prossimi mesi saranno emanate
da Stato e Regione Piemonte nuove indicazioni di legge in merito
ed eventuali nuovi obiettivi di qualità, alle quali i
Comuni dovranno conformarsi.
Il contenuto del regolamento
Il "Regolamento per l'insediamento urbanistico degli impianti
di teleradiocomunicazione" disciplina "il corretto
insediamento urbanistico degli impianti
al fine di minimizzare
l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici"
sulla base di quanto disposto dalla recente legge 36/2001.
All'articolo 2 il regolamento
si occupa degli edifici storici o di rilevante interesse architettonico,
sui quali è possibile installare impianti ma questi devono
essere adeguatamente inseriti o mimetizzati con i necessari accorgimenti.
Del regolamento fa parte anche
il "Piano comunale di localizzazione degli impianti fissi
radioelettrici per telecomunicazioni e radiotelevisivi",
che individua gli immobili che possono ospitare tale tipo di
impianti e le aree di attenzione, definite sulla base della presenza
di campi elettromagnetici e suddivise in aree di tipo A e di
tipo B, a seconda del livello di campo elettromagnetico RF (radiofrequenze)
dovuto a stazioni radio base, cioè con valori superiori
a 3 e a 2 volt al metro. A queste porzioni di territorio sono
annesse le fasce di rispetto di 50 metri.
Il Piano di localizzazione dovrà
essere aggiornato entro il 30 ottobre di ogni anno dalla Giunta
comunale, attraverso una stima dei campi elettrici valutati sulla
base delle installazioni di nuovi impianti. Nelle zone di attenzione
saranno ammessi soltanto interventi migliorativi degli impianti
esistenti, che abbassino quindi i livelli di emissione. Eventuali
installazioni, nelle aree di tipo A, di impianti per la costituzione
di nuove reti, dovranno essere sottoposte all'approvazione della
Giunta comunale.
All'articolo 4 è prevista
la valutazione preventiva dell'impatto dei nuovi impianti fissi
radioelettrici per telefonia mobile e radio/tv. I gestori dovranno
presentare entro il 30 dicembre di ogni anno le proposte di nuova
localizzazione e di modifica previste per l'anno successivo,
corredate da una valutazione preventiva di impatto ambientale.
La Giunta dovrà poi approvare, sentite le Circoscrizioni,
i piani o indicare, nello stesso provvedimento, quali proposte
necessitano dei dovuti approfondimenti e di specifiche approvazioni.
L'ulteriore approvazione avverrà soltanto dopo un'attenta
analisi effettuata da un tavolo di lavoro composto da tecnici
del Comune e delle società richiedenti, con la consulenza
di un esperto del Politecnico.
Il Comune metterà a disposizione
i propri edifici e le proprie aree ai gestori di telefonia mobile,
allo scopo di minimizzare l'impatto ambientale, per gli edifici
comunali è necessaria la fase di approfondimento al tavolo
di lavoro.(m.m.)
Torino, 21 marzo 2001 |