Il 27 gennaio prossimo, anniversario
dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ricorre il "Giorno
della memoria", istituito l'anno scorso con legge dello
Stato per ricordare la promulgazione delle leggi razziali, l'olocausto
del popolo ebraico e tutte le vittime della deportazione nei
campi di sterminio.
Ecco il programma della celebrazione
del "Giorno della memoria" - ad iniziativa della Città
di Torino in collaborazione con Direzione scolastica regionale,
Comunità ebraica, Associazioni degli ex Deportati ed ex
Internati, Istituto piemontese per la storia della Resistenza
e della società contemporanea - che prevede:
venerdì 26 gennaio alle
9.30, presso il Teatro Carignano, un incontro degli studenti
delle scuole medie superiori e dell'ultimo anno delle medie inferiori
con testimoni dell'epoca, accompagnato dalla proiezione del
filmato "Ritorno ad Auschwitz";
sabato 27 gennaio, alle ore 21.00,
presso il Teatro Regio, il concerto "I canti del Ghetto",
con i maestri Oscar Alessi e Alberto Jona e la partecipazione
degli attori Marisa Fabbri e Mauro Avogadro. I biglietti omaggio
potranno essere ritirati dal 25 gennaio presso la biglietteria
del Teatro Regio, tra le 10.30 e le 18.00. Per informazioni è
possibile telefonare ai numeri 011.88.15.241 e 011.88.15.242;
domenica 28 gennaio alle ore
10.00, infine, le autorità civili e militari renderanno
omaggio alle lapidi del Cimitero Monumentale che ricordano le
vittime della deportazione.
In occasione del "Giorno
della memoria" il Comune ha affisso un manifesto, nel quale
il sindaco Valentino Castellani ricordando "lo sterminio
e la persecuzione del popolo ebraico e dei deportati militari
e politici italiani che hanno subìto prigionia e morte",
auspica che la Giornata "sia occasione di riflessione, perché
l'esercizio della memoria è espressione della civiltà
di una nazione. Nello spirito della Costituzione repubblicana
- conclude il sindaco - la Città di Torino esprime la
ferma condanna delle ragioni che hanno ispirato quei tragici
eventi, affinché non si ripetano mai più."(c.r.)
22 gennaio 2001
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