Questa mattina alle ore 12, presso
la Sala Colonne di Palazzo civico, si è svolta la conferenza
stampa , alla presenza dall'assessore ai Servizi socio-assistenziali,
Stefano Lepri, della Città di Torino , sul decreto ministeriale
che fissa i livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio
- sanitaria.
Organizzato insieme alla Provincia
di Torino e al Coordinamento permanente dei Consorzi socio-assistenziali,
tutti gli interventi hanno sottolineato le forti preoccupazioni
in materia di prestazioni socio - sanitarie in quanto, rispetto
al precedente decreto del 14 febbraio 2001 che esprimeva indirizzi
e linee guida da concertare a livello regionale con gli enti
locali, il nuovo decreto fissa standard che richiedono immediata
applicazione senza alcuna forma di concertazione tra Comuni e
Regioni.
Le conseguenze che si prospettano
risultano peggiorative dell'attuale realtà, già
carente nel garantire sufficienti quote e servizi sanitari per
l'ampia fascia di persone non autosufficienti e affette da patologie
croniche. Ad esempio le persone con problemi psichiatrici, le
loro famiglie (o in subordine i Comuni) dovranno pagare il 60%
delle prestazioni terapeutiche e socio - riabilitative. Non si
prevedono più compartecipazioni di tipo sanitario a favore
dei disabili (salvo per i gravi). L'assistenza al domicilio,
anche per i dimessi da ospedale, viene addebitata per il 50%
agli utenti o ai Comuni.
Con il nuovo decreto - ha affermato
l'assessore Stefano Lepri - le spese per prestazioni fondamentali
per la tutela della salute vengono accollate direttamente ai
cittadini, ed in seconda istanza ai Comuni. Evidentemente tali
prestazioni di tutela vengono considerate "accessorie"
rispetto ai "livelli essenziali di assistenza sanitaria.
Il trasferimento degli oneri per le prestazioni conferite al
socio - assistenziale, non essendo accompagnato da contestuale
trasferimento di risorse, si riflette sulla qualità dell'assistenza
alle persone che saranno chiamate a pagare direttamente o se
indigenti a rivolgersi all'assistenza comunale."
Le richieste della Città
di Torino, della Provincia e dei Consorzi Socio-Assistenziali
alla Regione e al Presidente Ghigo sono quelle di prendere un
immediata iniziativa per modificare il decreto, di concertare
un atto applicativo regionale con gli enti locali e di assicurare
al comparto socio-assistenziale quelle risorse umane e materiali
che i nuovi compiti necessariamente richiedono.(g.s.)
Torino, 18 dicembre 2001
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