Questo pomeriggio si è
riunita la Commissione Pari Opportunità del Comune di
Torino, insieme alle consigliere delle dieci circoscrizioni,
per incontrare il Comitato di Difesa delle Donne afgane, rappresentato
da Margherita Granero e Matilde Adduci. Quest'ultima reduce da
un viaggio in Pakistan, nei campi profughi afgani ha portato
la testimonianza di questo viaggio sottolineando come sia forte
il dialogo con le donne afgane in particolare con l'Associazione
Rivoluzionaria delle Donne Afgane (Rawa), nata a Kabul nel 1977
come organizzazione indipendente delle donne afgane che lottano
per i diritti umani e per la giustizia sociale nel loro Paese.
Nella visita ai campi profughi e negli incontri con le associazioni
di pace locali è emerso come sia molto forte il bisogno
primario legato al reddito, alla salute e all'istruzione per
la costruzione di un percorso di cittadinanza futura. Soprattutto
è stato sottolineato dalle donne Rawa come sia importante
investire sull'istruzione dei bambini per far capire loro il
passato, il presente e per poter scegliere il futuro del proprio
paese. Da circa un decennio le donne Rawa hanno portato avanti
il progetto di scolarizzazione per i bambini tanto che in uno
dei campi profughi i bambini sapevano scrivere e leggere.
Questo è stato raggiunto
grazie all'impegno delle donne Rawa che son riuscite a portare
i bambini nelle scuole donando ai genitori degli stessi dei telai
per tessere tappeti ed evadere il problema del reddito familiare.
"Una delle esperienze che più mi hanno colpita -
dichiara Matilde Adduci - e che al campo profughi utilizzassero
spettacoli teatrali come strumento per far passare parecchi messaggi
di denuncia alle violenze subite dalle donne e di lotta al fondamentalismo".
Le preoccupazioni dell'associazione
Rawa, rilevate dalla delegazione italiana in Pakistan, sono quelle
riguardanti il futuro del Paese e sulla sua possibile democrazia.
Secondo le donne afgane la sostituzione al Governo dell'Afganistan
dei Taleban con i Mujaiddhin non porterà alcun cambiamento
tantomeno la democrazia, visto che già dal 1992 al 1996
questi ultimi erano al potere ed in quel periodo c'erano stupri
e violenze di ogni tipo verso le donne e ogni crimine contro
la popolazione civile, anche all'epoca la società afgana
era devastata dalla violenza.
Al riguardo la consigliera Monica Cerutti, presidente della Commissione,
ha sottolineato come la tragedia delle donne afgane nasca ben
prima dell'11 settembre, quando l'Occidente si è finalmente
accorto di loro. Dopo aver ascoltato la testimonianza della delegazione
la Commissione Pari Opportunità della Città di
Torino si è interrogata su cosa stia effettivamente cambiando
in questo momento per le donne afgane, ritenendo fondamentale
che venga mantenuta viva l'attenzione nei loro confronti, anche
nei prossimi mesi, soprattutto in corrispondenza di un loro coinvolgimento
nel processo di pace e nel nuovo governo afgano. (g.s.)
Torino,11 dicembre 2001
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