Su proposta del vicesindaco Domenico
Carpanini, la Giunta comunale ha deliberato di approvare la partecipazione
della Città al sistema "sicurezza taxi" tramite
un contributo di un miliardo e mezzo di lire, che verrà
gestito dall'ATM.
Il servizio taxi, al pari di
altri sistemi di trasporto necessita di grande attenzione, soprattutto
nei confronti dei taxisti e dei viaggiatori, come insegna l'uccisione
di un conduttore di taxi avvenuta lo scorso anno.
Anche se non è questo
il primo degli interventi che l'amministrazione attua a favore
della sicurezza sui sistemi di trasporto (è attualmente
in fase di sperimentazione il sistema di video sorveglianza su
10 bus e due fermate ATM), la Città intende garantire
l'adozione di un sistema di pagamento elettronico a bordo dei
taxi, in coerenza con le strategie che già sta attuando
nei progetti di applicazione delle carte a microchip per i servizi
cittadini e per la mobilità.
Per garantire tali obiettivi,
compiere le verifiche delle prestazioni e delle modularità
dei sistemi scelti, il Comune di Torino intende avvalersi delle
competenze e dell'esperienza dell'ATM, acquisita tramite la
gestione della struttura 5T.
Pertanto l'ATM avrà il
compito di gestire il contributo che la Città intende
erogare per "sicurezza taxi", pari a un milione di
lire per ciascuno dei taxi in circolazione sul territorio, occupandosi
della verifica delle caratteristiche tecniche dei sistemi scelti
dalle cooperative Pronto Taxi e Radio Taxi, che autonomamente
hanno deciso di realizzare ognuna un proprio sistema per la gestione
automatizzata delle corse, la gestione della sicurezza e dei
pagamenti elettronici.
Tali sistemi verranno utilizzati
anche dai taxi tradizionali a patto che almeno uno dei sistemi
scelti dalle cooperative sia modulare, si avvalga cioè
di un modulo indipendente capace di attuare la chiamata di emergenza
del veicolo e segnalare la posizione del taxi in pericolo all'operatore
della postazione centrale.
Se ciò non fosse possibile
sarebbe necessario dotare i veicoli dei taxisti tradizionali
di un apposito apparato di sicurezza.
In entrambi i casi gli apparati
per la localizzazione e la sicurezza sarebbero connessi tramite
rete GSM ad una postazione presso le stesse centrali operative
che si sono dichiarate disponibili.
L'Atm dovrà quindi certificare
che tali sistemi soddisfino le esigenza di sicurezza dei taxisti
ed osservino le specifiche per i sistemi di pagamento elettronico
e dovrà inoltre verificare la modularità dei
sistemi adottati sia dai taxi tradizionali sia di quelli scelti
dalle cooperative.(p.c.)
Torino, 23 maggio 2000
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