L'Assessore al sistema educativo,
Paola Pozzi, ha inviato oggi una comunicazione alle scuole
torinesi che offrono il servizio di refezione scolastica; nella
lettera vengono precisate alcune questioni e illustrate le novità.
Di seguito il testo integrale
della lettera:
"Come è noto il Comune
di Torino non si è allineato alla decisione di numerose
Amministrazioni di altre città di sospendere la somministrazione
di piatti a base di carne bovina nelle scuole. Tale decisione,
scaturita da attente valutazioni, va motivata e ritengo opportuno
rivolgermi direttamente a voi per informarvi nel modo più
chiaro possibile.
In primo luogo ricordo che i nostri Capitolati d'appalto già
contengono rigorose prescrizioni circa le caratteristiche del
prodotto, che deve possedere i requisiti previsti dalla legge
regionale 35/88, per tutelare i bambini sotto diversi aspetti
e non soltanto quello all'ordine del giorno oggi. In secondo
luogo da parte delle Autorità regionali e statali non
sono stati evidenziati rischi per la carne di provenienza nazionale.
Le ditte che forniscono i pasti e le derrate crude rilasciano
dichiarazioni e certificazioni veterinarie sull'origine della
carne e sono sottoposte a controlli.
Abbiamo tuttavia deciso, adottando un provvedimento urgente,
di andare oltre i criteri stabiliti dalla stessa legge 35 imponendo
alle ditte fornitrici dei pasti quanto segue:
1. utilizzare, su indicazione dei servizi veterinari, bovini
di età compresa fra i 10 e i 18 mesi;
2. utilizzare esclusivamente bovini di origine nazionale, il
che è verificabile in quanto il Regolamento CE n. 1760
del 17 luglio 2000 prevede l'obbligo di marchiare gli animali
nati dopo il 1° gennaio 1998 con la sigla del Paese di origine;
3. rifornirsi esclusivamente di parti muscolari, quindi con esclusione
di tutte le altre parti, da acquistare intere, effettuandone
l'eventuale lavorazione (esempio tritatura) all'interno dello
stabilimento o delle cucine delle scuole materne e degli asili
nido.
Si è cercato quindi di introdurre ulteriori accorgimenti
per fornire agli alunni che fruiscono della refezione scolastica
un servizio conforme alle giuste aspettative delle famiglie,
non solo nell'attuale emergenza ma anche per il futuro, in quanto
la sola sospensione per una settimana o per un mese non avrebbe
fatto altro che rimandare il problema.
Ricordo inoltre che nei menù non sono presenti cibi che
possano contenere carne (ad es. cibi ripieni, ravioli ecc.) al
di fuori di quanto prescritto.
E' inteso che in presenza di fatti nuovi che facciano presumere
l'insufficienza dei provvedimenti citati, agiremo di conseguenza
con la massima tempestività".(ra.g.)
Torino, 20 novembre 2000
|