Venerdì 10 novembre alle
ore 17 presso la parrocchia di San Remigio in via Chiala 14,
l'Assessore al Decentramento Eleonora Artesio, l'Assessore all'Ambiente
Paolo Hutter, il Vicesindaco Domenico Carpanini e gli ex sindaci
Diego Novelli e Giovanni Porcellana intervengono alla presentazione
del volume "Mirafiori, la città oltre il Lingotto.
Storie di via Artom e dintorni".
La presentazione pubblica, oltre
a fornire spunti di riflessione inediti sulle trasformazioni
che sono avvenute nel quartiere soprattutto a partire dall'inizio
del XX secolo, permetterà di affrontare il tema della
riqualificazione delle periferie e di fare il punto sulle trasformazioni
previste dal Programma di Recupero Urbano di via Artom.
Il libro, scritto a quattro mani da Angelo Castrovilli e da Carmelo
Seminara grazie ad una collaborazione tra Mentelocale e Associazione
Culturale Officina della Memoria e Progetto Speciale Periferie,
raccoglie "il risultato di un lavoro di ricerca nato dalla
volontà di ricostruire le principali vicende che hanno
caratterizzato un quartiere, ai margini, non solo geografici,
della città"e permette, attraverso l'analisi dei
dati relativi alla sua storia, ai suoi abitanti, e grazie alle
interviste a vari personaggi e testimoni privilegiati di Mirafiori,
di comporre un mosaico che rende conto dell'identità passata
e presente di un quartiere rappresentativo per l'intera città
di Torino.
Il volume che viene presentato
é diviso in due parti: la prima é un excursus storico
che narra la nascita del quartiere dalle origini del nome fino
alla nascita dei nuovi insediamenti M22, M23 e M24, di corso
Taranto e via Artom; la seconda descrive sia la genesi del nucleo
storico con le implicazioni economiche e sociali che ne derivarono,
sia la vita vissuta in prima persona dalle persone intervistate.
La parte dedicata alla raccolta di testimonianze dirette degli
abitanti risulta la più riuscita, perché consente
di descrivere la situazione dei nuclei famigliari in quegli anni,
confrontando il costo della vita a Torino con le retribuzioni
che si percepivano, analizzando il costo degli affitti e il rapporto
con il Comune, anche attraverso la costituzione di comitati di
quartiere, come quello di Basse Lingotto nato allora e tuttora
esistente.
Così le interviste a Concetta,
a Piero, al presidente Trombotto, a Maria, a Don Silvano, ma
anche a Novelli e Porcellana, rilanciano la necessità
di trovare forme di confronto sui temi più scottanti del
quartiere, provando ad abbandonare la polemica politica e cercando
di abbracciare invece la poesia, a volte anche drammatica, di
un quartiere che nel bene e nel male rappresenta Torino e che
potrà avere uno sviluppo armonioso solo tenendo conto
di tutti i fattori di cambiamento passati e presenti che hanno
contribuito a costruire la sua identità sociale e culturale.(p.v.)
Torino, 9 novembre 2000
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