Il Ministero di Giustizia ed
il Comune di Torino istituiscono la Commissione congiunta per
l'individuazione di risposte ai reati dei minori adeguate ai
nuovi scenari della devianza, sia per tipologie di reati che
per la diversità degli autori, con particolare attenzione
ai minori stranieri.
La commissione è così
composta:
Presidente Dr. Paolo Vercellone, già Magistrato, Presidente
Comitato Minori stranieri presso Ministero Solidarietà
Sociale.
Prof. Duccio Scatolero, docente di Criminologia, Università
di Torino.
Prof. Franco Prina, docente di Sociologia della Devianza, Università
di Torino.
Prof. Leopoldo Grosso, psicologo, Vice Presidente del Gruppo
Abele.
Prof. Davide Petrini, docente universitario Materie Giuridiche,
Dipartimento Scienze Giuridiche, Università di Torino.
Dr.ssa Donatella Caponetti, responsabile Servizio Trattamento
Detenuti, Ufficio Centrale Giustizia Minorile.
Dr. Sergio Moretti, Direttore reggente Centro Giustizia Minorile
di Torino.
Prof.ssa Adriana Luciano, docente Sociologia del Lavoro, Università
di Torino.
Dr. Giulio Gavotti, Magistrato, già Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Genova.
La Commissione, il cui mandato
è definire una sperimentazione di riferimento nazionale,
ha il compito di:
1. Analizzare le caratteristiche dei minori autori di reato rispetto
alle diverse provenienze, ai loro percorsi ed obiettivi migratori,
alle loro reti di relazione sul territorio cittadino, alle tipologie
di reato, etc.;
2. Individuare, sulla base dei risultati dell'analisi di cui
al punto precedente, le condizioni idonee di trattamento intramurario
(in termini di regole, rapporto fra la componente custodiale
e componente educativa, relazione tra interno ed esterno);
3. Individuare e definire gli strumenti e le risorse, oltre alle
eventuali procedure giuridiche e tecniche, che permettano di
rendere residuale per i minori immigrati l'utilizzo dell'istituto
penale minorile, come già avviene per i minori italiani,
con una particolare attenzione alle risposte riparative e riabilitative
in alternativa alla risposta retributiva;
4. Individuare e suggerire nella definizione dei percorsi alternativi
al carcere, e sulla base degli approcci di carattere affettivo,
educativo, formativo e socializzante, le competenze professionali
e gli eventuali impegni di formazione del personale.
I lavori della Commissione dovranno
concludersi in tempi ristretti, che saranno definiti congiuntamente
fra il Ministro di Giustizia, il Sindaco di Torino ed il Presidente
della Commissione stessa.(p.v.)
Torino, 25 maggio 2000 |