Il Consiglio Comunale nella seduta del 6 dicembre ha adottato all'unanimità la variante organica del piano particolareggiato Nebiolo relativa all'area compresa tra via Bologna, Via Padova, Via Como e Corso Novara.
Si tratta di un'ampia area di circa 37.000 mq. dismessa dall'attività produttiva negli anni '80, acquisita dall'Amministrazione e destinata, dal PRG del '95, ad ospitare edilizia residenziale pubblica e servizi pubblici generali e di quartiere.
Il piano particolareggiato approvato nel '97 prevedeva l'edificazione su tutti i fronti mentre il centro dell'area, liberato integralmente, era destinato a verde pubblico attrezzato. Le dimensioni possono essere riassunte in 19.700 mq. di residenza pubblica, 12.800 mq. di servizi generali e 11.300 mq di verde attrezzato di quartiere.
Rispetto all'isolato chiuso su tutti i lati, conforme alle indicazioni del piano, sono state espresse da parte di rappresentanze locali, istituzioni scolastiche ed associazioni culturali riserve ed obiezioni che puntavano a ridurre drasticamente la parte edificata e ad aprire maggiormente al quartiere gli spazi e le attrezzature pubbliche.
E' stata perciò avviata una ampia consultazione con le varie realtà locali ed in particolare con gli istituti scolastici vicini, per valutare e ricercare soluzioni che contemperassero le esigenze che sia il Comune che il quartiere ritenevano di dover soddisfare riutilizzando un'area industriale dismessa e molto presente nella memoria sociale e culturale del quartiere.
L'esito di questo lavoro è stato soddisfacente. Infatti se già il piano urbanistico recepisce le sollecitazioni di revisione che erano state espresse (riduzione e delle superfici edificate, estensione ed apertura all'intorno degli spazi pubblici etc.) è stata possibile la definizione del mantenimento e del riuso dell'esistente, dell'organizzazione spaziale delle parti pubbliche e delle funzioni di servizio pubblico da collocare più utilmente.
Anche il parere positivo espresso dalla Circoscrizione nel corso di un consiglio aperto tenutosi il 25 novembre scorso, sottolinea gli aspetti positivi.
L'apprezzamento espresso dal Consiglio Comunale ed il consenso unanime fanno ritenere che un modello di progettazione fondata sulla partecipazione possa efficacemente contribuire alla ricostruzione di un rapporto concreto tra le istituzioni ed i cittadini.
(e.v.)
Torino, 9 dicembre 1999