Alcuni interventi pubblicati sui giornali cittadini hanno manifestato diverse opinioni circa la necessità che venga garantito, per i cittadini immigrati, il diritto di mantenere e coltivare la propria religione, le proprie tradizioni, la propria cultura.
Come Assessore al Sistema educativo ho la responsabilità dei servizi per l'infanzia della città, asili nido e scuole materne, e ritengo doveroso far sentire la voce dell'Amministrazione, che da tempo opera perché integrazione e intercultura non siano vuote parole d'ordine, ma pratica quotidiana del nostro operare.
In alcuni dei nostri servizi, infatti, la presenza di bambini e famiglie extracomunitari è molto consistente ed il lavoro svolto dal Progetto Identità e Culture è costantemente rivolto a far sì che ogni utente del servizio veda pienamente rispettati i propri diritti, nel rispetto di quelli di tutti.
I servizi sono pubblici ed in quanto tali devono garantire tutti, allo stesso modo. L'attenzione per la sensibilità e per le tradizioni culturali di ognuno si manifesta in mille occasioni, piccole e grandi. Dalla presenza nelle mense di menu differenziati, rispettosi delle esigenze religiose dei bambini islamici, alle feste e ai momenti di incontro con le famiglie, che vedono sempre più la partecipazione dei genitori portatori di culture diverse che contribuiscono ad arricchire e qualificare la vita nei nostri servizi, alla presenza, quando è necessario, di mediatori culturali.
Nel Nido e nella Scuola dell'Infanzia municipali di San Salvario si è costituita un'associazione di genitori, comprendente sia italiani sia stranieri, che organizza attività culturali anche all'interno della struttura, in spirito di collaborazione e rispetto reciproco.
Spero che questa strada sia percorsa da altri, perché si rivela estremamente utile e proficua per una reale esperienza di valorizzazione di tutte le culture. Lo spirito con cui si lavora, lungi dall'essere improntato ad un principio di separatezza e quasi di scambio (nido e scuola islamici, nido e scuola cattolica, ecc.), si pone l'obiettivo di realizzare un servizio per tutti, in cui ciascuno possa sentirsi utente e protagonista in un luogo educativo che sente come suo, proprio perché è di tutti allo stesso modo. (ra.g.)
Torino, 2 novembre 1999