Il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Ottaviano Del Turco ha visitato nella mattinata di oggi la nostra città. La visita rientra nelle visite che vengono svolte dalla Commissione Antimafia per la compilazione di rapporti periodici che vengono inviati alle Camere.
In una serie di riunioni svoltesi con il Prefetto Moscatelli, il Questore Izzo, la DIA, i vertici della magistratura torinese ed il Sindaco sono stati esaminati i problemi relativi all'ordine pubblico di Torino e del Piemonte, con attenzione particolare all'eventualità di insediamenti della criminalità organizzata e di infiltrazioni mafiose.
“A Torino e in Piemonte” ha dichiarato Del Turco “non sussistono le tre principali condizioni che definiscono un territorio con presenza mafiosa: il consenso sociale alla mafia e fenomeni di copertura e omertà, il territorio sottratto al controllo militare dello Stato ed il condizionamento della vita pubblica ed amministrativa da parte di gruppi criminali”.
“In ogni caso”, ha proseguito il Presidente della Commissione, giudicando buono il livello di collaborazione tra le varie forze che intervengono sull'ordine pubblico torinese ”lo Stato mantiene alta la guardia, ed è in corso un monitoraggio sulla possibilità che la gestione del traffico di droga e della prostituzione da parte di altri possano spingere gruppi della malavita locale ad interessarsi di materie quali gli appalti, il lavoro e le risorse pubbliche che sono più vicine ai tradizionali interessi mafiosi”.
“E' altresì di grande importanza” ha concluso “la partecipazione in prima persona del Sindaco al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, che è il massimo organo di gestione dell'ordine pubblico in città”
Il Sindaco Castellani, che ha illustrato a Del Turco la realtà del capoluogo piemontese, ha ribadito come in città non emergano presenze mafiose strutturate e non vi siano state, nei 6 anni della sua amministrazione, segnalazioni di infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione.
“E' apprezzabile” ha concluso il Sindaco “che lo Stato abbia deciso di mantenere alta la sua attenzione sulla situazione torinese, evitando il rischio che si costituiscano clan mafiosi nella nostra città”.(e.v.)
Torino, 29 Gennaio 1999