UN PRIMO BILANCIO DELL'APPLICAZIONE A TORINO DEI FINANZIAMENTI PREVISTI DAL "DECRETO BERSANI"

E' stato fatto oggi, da parte del Comitato di Pilotaggio che sovrintende all'applicazione delle agevolazioni previste dal "Decreto Bersani" per le attività commerciali ed artigianali, un primo bilancio delle domande di finanziamento pervenute e delle loro caratteristiche. Le zone per le quali sono stati messi a disposizione i finanziamenti sono state i tre "ambiti" interessati ai P.R.U. (Programmi di Recupero Urbano) di corso Grosseto, via Artom e via Ivrea e le zone di San Salvario e via Arquata.

Il primo dato che emerge è il grande interesse dimostrato verso l'iniziativa non solo nei settori del commercio e dei pubblici esercizi ma anche in quello manifatturiero e dei servizi alle imprese ed alle persone.

Le domande presentate sono state complessivamente 273, delle quali 14 per la zona di corso Grosseto, 38 per via Artom, 12 nell'area di via Ivrea e 209 tra San Salvario e via Arquata. Solamente 10 domande sono state dichiarate inammissibili (2 in corso Grosseto e 8 tra San Salvario e via Arquata), mentre per altre 136 si è riscontrata la mancanza di una parte della documentazione che dovrà quindi essere integrata.
I finanziamenti sono stati richiesti al 63,1% per aggiornare le tecnologie, al 12,2 % per creare nuove imprese, e per altre percentuali più basse per ampliamenti, rilocalizzazioni ed altre finalità. Il settore nel quale sono state presentate il maggior numero di domande è quello del commercio al dettaglio (37,2%) seguito dai pubblici esercizi (15,9%), dalle attività di servizio alle imprese (7,2) e di servizio alla persona (5,3%). Il contributo medio richiesto è stato di 37 milioni e 873 mila lire.

Dal punto di vista occupazionale sono 115 le aziende che prevedono assunzioni (148 non ne prevedono), con un totale di 162 nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda la tipologia delle assunzioni le preferenze vanno ai contratti full-time a tempo indeterminato (27,8%), seguiti dai contratti di apprendistato (25,9%), dal tempo determinato full-time (22,2%) e dal tempo indeterminato part-time (16%). Seguono altre tipologie con percentuali molto più basse. (e.v.)

Torino, 18 Ottobre 1999

Indice Comunicati Condizioni d’uso, privacy e cookie