I risultati del wek end "Fuori Orario", svoltosi nel cimitero di San Pietro in Vincoli nell'ambito del progetto "Porta Palazzo, vivere e non solo transitare" sono stati presentati ieri alle 20.30 in un'assemblea pubblica svoltasi al Ser.mi.g.
All'avvenimento hanno collaborato la SOFTECH di Torino, che opera come unità metodologica del progetto, i sociologi dell'Università di Genova Mauro Palumbo, Enrico Fravega e Luisa Stagi, la JT & P John Tompson &Partners di Londra, con un gruppo di professionisti specializzati in questo tipo di attività e l'architetto francese Rolang Jeol, specializzato nella progettazione dell'illuminazione di centri storici.
Le presenze sono state 169, gli spunti e idee oltre 100 e le proposte progettuali 37. I temi trattati sono stati gli spazi pubblici del quartiere, il verde, i giardini, le sponde del fiume, le attività economiche e commerciali, il tempo libero, lo sport e la cultura.
Uno dei temi più trattati è stato quello della sicurezza sia in termini di maggiore legalità (presenza forze dell'ordine e riduzione conseguente delle attività illegali e criminali, ma anche richiamo ad un maggior civismo e osservanza delle leggi da parte dei residenti e degli operatori) sia come richiesta di maggiori opportunità di aggregazione.
Altro tema rilevante è quello della gradevolezza, che ricorre nelle numerose proposte di abbellimento o riqualificazione funzionale di vie, piazze, edifici e di nuove realizzazioni che le valorizzino (fontane, panchine, verde, illuminazione) di nuovi servizi sia per i residenti che per gli operatori e i fruitori del quartiere.
Non mancano richieste ulteriori, quali la maggiore dotazione di parcheggi o il miglioramento della mobilità pedonale e con mezzi pubblici e privati, ma le varie proposte fanno riferimento al desiderio che il quartiere in cui vivere e lavorare sia non solo sicuro, ma anche piacevole. In questo senso gli interventi di riqualificazione degli spazi, di valorizzazione (edilizia e funzionale) di insediamento di attività che favoriscano i legami tra i cittadini e tra questi e gli utenti del quartiere sono tutti rivolti al recupero e alla valorizzazione dell'identità delle persone e dei luoghi.(e.v.)
Torino, 17 Giugno 1998
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