In riferimento alla dichiarazione rilasciate nei giorni scorsi dalla presidente dell'API, Ida Vana, contraria al prospettato aumento della tarsu ( tassa rifiuti), ed alla sua domanda << aumentare del 10% le tariffe - quando l'inflazione media nel biennio '95-97 è stata del 4,1% - serve a riequilibrare i costi della gestione della raccolta rifiuti o per risistemare il bilancio ?>>, il vicesindaco Domenico Carpanini, assessore ai tributi, ha precisato che :<< Il prospettato aumento del 10% di fatto non entrerà nelle casse del Comune, ma in quelle dello Stato in quanto corrisponde esattamente all'iva che per la prima volta il Comune dovrà pagare sul servizio fornito dall'AMIAT.
Il Comune quindi non recupererà neppure il tasso d'inflazione. Si deve inoltre sapere che, a fronte dei 145 miliardi di tasse incassati nel 1997, il costo sostenuto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è stato di 207 miliardi. Pertanto con la tassa sui rifiuti non si contribuisce affatto al bilancio comunale, ma anzi è dal bilancio comunale che si attinge per contribuire al pagamento della raccolta dei rifiuti.
E' inoltre il caso di ricordare - ha concluso il vice sindaco - che a Torino il costo medio annuo sostenuto da ogni abitante per la tassa rifiuti è di 156 mila lire, contro le 266 mila lire di Milano, le 193 mila lire di Roma, le 196 mila lire di Bologna e le 215 mila di Firenze ( dati 1996 - Il Sole 24 ore). (p.c.)
Torino, 15 gennaio 1998
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