Sono decine di migliaia le case dei torinesi che, a norma del decreto istitutivo dell'ICI, non hanno ancora avuto dall'Ufficio Tecnico Erariale la rendita catastale definitiva, non essendo ancora state controllate le dichiarazioni presentate dei proprietari.
La rendita definitiva, che deve essere comunicata al contribuente e al Comune, rende possibile entro l'anno successivo la regolarizzazione delle imposte dovute evitando i rischi di una diffusa evasione dai tributi dovuti.
In molte occasioni infatti la rendita catastale dichiarata è minore di quella che deve essere attribuita, e quindi deve essere pagata la relativa differenza di imposta.
Le case che non hanno alcuna attribuzione di rendita catastale costituiscono circa il 25% del totale delle dichiarazioni e sono circa 120.000 le unità abitative che devono essere regolarizzate dall'Ufficio Tecnico Erariale, con il rischio che, visti i tempi di questo ufficio e la mole di pratiche, gli accertamenti cadano in prescrizione.
La Giunta Comunale di stamani, vista la difficile situazione, ha deliberato (delibera n. 97/8044/13) l'approvazione di un protocollo di intesa stipulato con il Collegio dei Geometri e in accordo con il Dipartimento del Territorio del Ministero delle Finanze.
La delibera incarica il Collegio di effettuare un primo monitoraggio della situazione catastale di 30.000 abitazioni, verificando poi i dati ottenuti e il ritorno finanziario degli accertamenti svolti. Dalle verifiche gli uffici del Comune otterranno i dati per la liquidazione delle pratiche. Il costo di questa fase di accertamento sarà di 622 milioni e 440 mila lire e la fase successiva di elaborazione informatica sarà garantita dal CSI. La previsione di introito è di circa 2 miliardi per annualità liquidata e in futuro si procederà agli accertamenti per le rimanenti 90.000 abitazioni da controllare.(e.v.)
Torino, 20 Novembre 1997
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