E' stata intitolata oggi ad Emilio Ghione, divo del cinema muto, presenti il sindaco, il vicesindaco ed il presidente del Consiglio Comunale una via nella Circoscrizione VI, Barca-Bertolla, compresa tra l' interno 23 di via Damiano Chiesa e l' interno 100/15 di strada Settimo. La cerimonia di intitolazione si è svolta alle ore 15.00 presso la scuola elementare Giovanni Cena in strada San Mauro 32.
La decisione di intitolare una via cittadina a Ghione fu presa nel 1995, anno in cui ricorreva il Centenario del Cinema, dalla Commissione Toponomastica del Comune.
Emilio Ghione, nacque a Torino nel 1872. La prima comparsa cinematografica Ghione la fece nella parte di "cascadeur" in un film in costume medioevale, offertagli da un amico. Durante un soggiorno a Parigi Ghione si rese conto della grande attrattiva popolare che avevano i personaggi di Maurice Leblanc quali Arsenio Lupin, ma soprattutto constatò il grande impatto emotivo che producevano i film dei "re della notte".
Fu allora che Ghione, tornato in Italia, impersonò il primo film nella parte di Za La Mort, personaggio ad un tempo brutale e patetico. I film che seguirono " I topi grigi", "Il Triangolo giallo", "Anime buie" furono tutti successi strepitosi che gli portarono fama, successo e tanti soldi. In questo periodo si sposò con Calliope Sambucini che egli soprannominò Za La Vie e che girò con lui molte pellicole, interpretando per lo più il ruolo della vittima pietosa e malmenata.
Generosissimo, pretendeva che le comparse dei suoi film bevessero solo champagne, mentre lui e la moglie soggiornavano nei migliori alberghi contornandosi di quanto di meglio la vita poteva offrire.Furono anni di sperperi, ma si avvicinava il 1927, anno in cui il film italiano esalava gli ultimi respiri.Ghione se ne torna a Parigi senza più un soldo e finisce in miseria in un ospedale minato dalla tisi. Fece allora appello alla sua vecchia amica Lia Cavalieri, che gestiva un istituto di bellezza, che gli fece avere i soldi per ritornare in Italia. Giunto a Torino fu ricoverato all'ospedale San Luigi. Da qui la moglie lo fece trasportare a Roma, alla clinica Cesare Battisti, dove si spense il 7 gennaio 1930.(p.c.)
Torino, 3 dicembre 1997
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