Armonizzare gli orari e i turni delle farmacie torinesi, per avvicinarle alle esigenze dei cittadini.
Di questo si è discusso ieri in un incontro organizzato dall’assessore delegato agli orari e ai tempi della città, Andrea Prele con i rappresentanti dell’ordine provinciale dei farmacisti, dell’associazione titolari di farmacia, dell’azienda farmacie comunali, dell’organo di gestione dell’Usl To1 e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
«Questo primo incontro - spiega l’assessore Prele - è servito per porre le basi di una nuova organizzazione degli orari e dei turni delle farmacie cittadine. Vogliamo rimuovere l’eccessiva rigidità in questo campo, senza per questo stravolgere il sistema o portare danno economico alla categoria».
La legge n. 142 del 1990 e la legge regionale n. 21 del 1991, infatti, attribuiscono al Sindaco la facoltà di regolare gli orari degli esercizi pubblici e, quindi, anche delle farmacie sul territorio cittadino. «Attualmente - continua Prele - la legge stabilisce che gli orari vengano regolati dal Sindaco, in accordo con l’organo di gestione dell’Usl To1 competente su tutto il territorio cittadino, sentito l’ordine provinciale dei farmacisti e le organizzazioni sindacali. I turni, invece, sono stabiliti dall’Usl. Insieme a tutti gli interessati vogliamo giungere ad una armonizzazione degli orari e dei turni entro il 1° gennaio 1997, tenendo conto delle diverse realtà socioeconomiche e anagrafiche della città». Durante la discussione sono stati affrontati i problemi generali e le situazioni particolari. «Abbiamo iniziato a porre i problemi che più stanno a cuore all’amministrazione - dice Andrea Prele - Abbiamo fatto presente che la situazione anagrafica della città è cambiata e sono sempre di più le persone anziane sole. Persone che per la loro condizione hanno bisogno di avere una farmacia vicina e disponibile per ogni evenienza. In alcune zone della città, ad esempio nella zona centrale ricca di uffici, è necessario rivedere l’orario di chiusura della pausa pomeridiana. Lo stesso problema si pone per le zone su cui gravitano i grandi mercati (Generali, Porta Palazzo), magari anticipando l’apertura. Altri punti di discussione: le aperture serali e notturne e la farmacia interna alla stazione, della quale usufruiscono i cittadini, soprattutto di fuori città».
A questo incontro ne seguiranno altri nei prossimi giorni. «L’obiettivo - conclude l’assessore - è di operare in sintonia con gli operatori del settore nel rispetto delle competenze. L’amministrazione sta lavorando su una nuova politica dei tempi e degli orari, anche degli uffici pubblici, e le farmacie non sono che un tassello di questo grande impegno». (D.P.)
Torino, 9 ottobre 1996
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