Si sono conclusi con questa dichiarazione, i due giorni di studio, a Villa Gualino, sulle "Culture di Prossimità dell'Europa Urbana".
La città di Torino, alla conferenza tra le undici città: Liverpool, Copenhagen, Monaco, Praga, Vienna, Budapest, Sofia, Bilabao, Marsiglia e Atene; ha partecipato con il progetto "Cultura e Quartieri" riferito alla circoscrizione di San Salvario e del Lingotto.
"La vera sfida - ha affermato l'assessore alle Risorse Culturali e la Comunicazione, Ugo Perone - è trovare la messa a fuoco dei soggetti della cultura. La messa a fuoco di un oggetto in movimento come la città non è unica. Vi sono temi - ha continuato l'assessore - il cui vero soggetto è il quartiere, altri la città, altri ancora la nazione e poi alcuni l'Europa. Bisogna, quindi, individuare questi temi. Occorre fare un accordo di programma dove si dica proviamo a fare così".
Lo scopo, infatti, dell'incontro dei vari paesi europei, in questi giorni a Torino, è di sottolineare che la Cultura del domani non sarà solo il grande Ente o il grande spettacolo; bensì il singolo cittadino, l'associazionismo, il fare arte: la cultura decentrata.
La Carta della Città di Torino, che è stata modificata negli aggettivi ma non nella sostanza, afferma anche che: " Il quartiere, e come sua parte vitale, gli abitanti, sia che si tratti di sostenere la salute, di prevenire il crimine (o le cause che possono generarlo), di prevedere attività per il tempo libero o di elevare la qualità della vita al di sopra della sopravvivenza economica. Il quartiere è, quindi, un contesto ricettivo dove le persone si impegnano e ampliano le loro relazioni sociali".
L'impegno annunciato da Willar Bordon, sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali, che ha partecipato all'incontro finale, è che il "governo consideri in un immediato futuro, la Cultura come un bene prioritario. Anche se ha sottolineato che esiste il grave rischio tra le affermazioni ed i fatti concreti.
Tra gli obbiettivi delle città europee che hanno partecipato al seminario , ci sarà quello di fare scambi di esperienze tra i quartieri simili delle rispettive metropoli.(A.G.)
Torino 30 novembre 1996
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