Sommario del progetto
Acronimo: PRAISE (Peer Review Network Applying Intelligence to Social Work Education)
Le finalità
Società dell’informazione e dinamiche di cambiamento del settore (servizi sociali e socio-educativi) che fino a questo momento è sembrato essere il più refrattario all’uso di strumenti di comunicazione e formazione non tradizionali a causa anche di oggettive difficoltà concettuali e tecniche tra le quali:
- non linearità dei percorsi relazionali e formativi (specifici)
- necessità di abbinare conoscenze, competenze e attitudini individuali (sia in riferimento agli operatori che agli utenti)
- difficoltà di attivare, attraverso l’uso di strumentazioni informatiche, l’allievo nel percorso prassi-teoria-prassi, tipico della formazione diretta alle professioni sociali.
Ruoli e funzioni dell’ente locale (Comune di Torino) nel proporre dinamiche di cambiamento nel settore - ruolo della formazione - ruolo dei progetti europei.
La composizione della partnership (selezionata in base ai principi di eterogeneità, competenza ed esperienza) basata sul rapporto progettuale dialettico tra settore formativo e settore tecnico
I macro obiettivi
Studiare un modello di Formazione a Distanza capace di mantenere quegli elementi di specificità tipici della formazione per le professioni sociali
- Mantenere un rapporto costante tra prassi - teoria - prassi
- Un modello di apprendimento dall’esperienza
- Un sapere che si accumula e si affina attraverso l’esercizio (della professione) e quindi con l’esperienza
- Formazione intesa come percorso:
- che sappia coniugare in modo sinergico la revisione e la mobilitazione delle risorse cognitive e delle competenze già possedute e/o sperimentate sul campo
- che vada a soddisfare bisogni formativi percepiti come tali dagli stessi soggetti coinvolti nei processi di apprendimento
- che dia centralità ai destinatari stessi della formazione in quanto ritenuti soggetti attivi nella rielaborazione e nella ricostruzione
Elaborare percorsi che non siano avulsi dalle finalità e dagli obiettividi ogni singolo partner ma che siano facilmente inseribili nella quotidianeità e quindi sostenibili.
Centralità del localismo che deve:
- Salvaguardare la dimensione territoriale e di contesto presenti nei saperi e nelle pratiche oggetto di riflessione.
- Intendere il proprio contesto come ambito dal quale leggere e interpretare criticità e bisogni e quale contenitore di potenzialità e competenze.
- Sviluppare percorsi formativi non imbrigliati in schemi progettuali rigidi ma in grado di modificarsi secondo le esigenze e l’effettiva opportunità dei risultati da parte dei partner tramite:
- Metodologie che sappiano essere aderenti alla realtà prassicologica del proprio territorio
Alimentare interscambio di idee e prassi tra situazioni differenti nell’ottica dell’arricchimento reciproco
Sviluppare la creazione di veri e propri partnernariati territoriali internazionali nei quali il confronto e lo scambio portano alla condivisione della conoscenza:
- La conoscenza condivisa arricchisce tutti i componenti della comunità
- Tutti i componenti della comunità ne traggono beneficio e ricchezza
Sviluppare metodologia didattiche in grado di rendere visibili e trasferibili i saperi e le competenze proprie di ogni partner perchè possano:
- Affrontare le sfide di ampliamento degli orizzonti che la situazione europea e mondiale sta proponendo e proporrà
- Produrre lo scambio di saperi, il confronto, l’apertura verso gli apporti provenienti dall’esterno
Migliorare il rapporto formazione - lavoro
Attribuire alla formazione un ruolo attivo e stimolatore all’interno del processo lavorativo:
- Assunzione di una funzione di sostegno e/o di supporto ai processi riorganizzativi e di sviluppo emergenti dai nuovi bisogni.
- Renderla in grado di anticipare la domanda stessa per disporre in tempo di un percorso che può essere fruito nel momento esatto in cui necessita.
- Che produca una diretta interazione e vicinanza con la situazione lavorativa al fine di ridurre i costi, anche personali, che altrimenti "la distanza" tra formazione e lavoro, produce
Gli obiettivi specifici e le azioni
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- I circoli virtuosi come strumento di interazione locale ed europea
- Le narrazioni come mezzo di trasmissione delle esperienze
- L’informatica come mezzo e non come fine