Mercoledì 15 settembre 1999
ore 21
- Conservatorio Giuseppe Verdi

"Kultrun"
Rosamunde Quartet

"Kultrun"
Dino Saluzzi
, bandoneon

Rosamunde Quartett
Andreas Reiner
, Simon Fordham, violini
Helmut Nicolai
, viola
Anja Lechner
, violoncello

Dino Saluzzi nasce in Argentina nel 1935. Le sue scelte musicali si orientano sulla musica tradizionale folk e viene in contatto con il tango e altri stili musicali durante i suoi studi a Buenos Aires. Ha suonato con Gato Barbieri e lavorato come arrangiatore e solista per la "Sinfonica de Tango" di Enrique Mario Francini, con cui ha raggiunto il Giappone nel 1977. Ha girato il Sud America in numerose tournée con Mariano Mores. Nel 1979 lancia il suo primo "Cuarteto Dino Saluzzi", che gli procura titoli da prima pagina in tutta Europa. Partecipa in seguito alla fondazione di "Musica Creativa", gruppo di jazz, folk e musica da camera, e nel 1982 diventa membro della George Gruntz Concert Jazz Band. Da allora Dino Saluzzi ha suonato con molti musicisti europei e americani, come Enrico Rava, Charlie Haden, Louis Sclavis, Charlie Mariano, Al Di Meola e Edward Vesala.
Nel 1992 il Rosamunde Quartett di Monaco, musicalmente in debito con il proprio mentore Sergiu Celibidache, fece la sua prima esibizione pubblica al Berliner Festwochen. I critici immediatamente furono concordi a inserire il quartetto nella ristretta élite dei quartetti d'archi. I quattro musicisti, provenienti da carriere individuali di successo, avevano deciso di dedicarsi al quartetto solo un anno prima. Interpretano brillantemente Schubert come Sostakovic e Piazzolla.
Andreas Reiner, primo violino, è nato a Vienna e ha studiato con Werner Ehrenhofer e Itzhak Perlman, facendo la sua prima apparizione da solista all'età di 7 anni. Insegna musica da camera alla Folkwang Hochschule di Essen.
Simon Fordahm, secondo violino, è nato in Australia e ha studiato con Brian Blake, Rosa Fain e il Quartetto Amadeus. Ha vinto il premio assegnato dalla Australian Broadcasting Commission.
Helmut Nicolai, viola, ha cominciato la sua carriera nei Berliner Philarmoniker e si è esibito come solista con il suo maestro, Celibidache.
Anja Lechner, violoncello, ha interessi variegati che includono non solo il repertorio classico ma anche l'improvvisazione e il tango nuevo. I suoi maestri sono stati Jan Polasek, Heinrich Schiff e Janos Starker, e insegna musica da camera al Conservatorio di Graz dal 1993.

IL PROGRAMMA

"Kultrum"
Cruz del Sur
Salón de tango
Milonga de los morenos
... y solos - bajo una luna amarilla - discuten sobre el pasado
Miserere
El apriete
... y se encaminó hacia el destierro.
Recitativo final.

Guardando indietro, sembra quasi inconcepibile quanto era innovativa la musica di Dino Saluzzi quando si affacciò sulla scena musicale europea con il suo primo disco ECM, nel 1983. Naturalmente qualche intenditore sapeva cos'era un bandoneon, una fisarmonica a bottoni che spazia su 88 note, due continenti, dalla base della società (di fatto dalla Rhur tedesca, i cui emigranti lo portarono fino in Argentina, dove sarebbe diventato il cuore e l'anima del tango) alla cima di essa, ai sofisticati saloni d'Europa, ove il bandoneon e il tango vissero un momento di gloria e di moda. Gli specialisti avevano ovviamente familiarità con i mitici padri di questo strumento, tra cui Domingo Santa Cruz, Vicente Greco ("Garrote"), Arturo Bernstein ("El Aleman"), Pedro Maffia e Anibal Troillo. Avevano sicuramente sentito il tango nuevo di Astor Piazzolla. Forse, si erano già imbattuti in Timoteo "Dino" Saluzzi, che, nato nella provincia argentina di Salta nel 1935, era entrato a fare parte della Orchestra Estable di Radio El Mundo, la principale radio argentina, dal 1952 al 1956, e che ora si dedicava principalmente al folklore tradizionale.
Saluzzi non rappresenta certamente i canoni tradizionali del tango. Va ancora più indietro nel tempo, alla musica folk della sua infanzia, la musica delle Ande, degli Indios. Il tono del suo bandoneon diventa il simbolo del desiderio. Non scivola lontano dal pathos dello strumento né dalla sua trivialità, ma li trascende entrambi con squisita fragilità, presentando il suo strumento sull'orlo, così per dire, della disfatta. Comunque nella sua musica il desiderio fisiologico di ogni uomo si somma a quello per terre lontane e al desiderio degli immigrati europei per la terra natìa. (Nelle parole di Jean Paul, "Il ricordo è l'unico paradiso dal quale non possiamo essere cacciati.")
La prima produzione di Kultrum era bandoneon puro. Saluzzi inscatolò l'intero universo nei semplici e squadrati confini del suo strumento. Quando viene suonato, il bandoneon non ha rivali nella sua completezza: la ricchezza e il calore di un suono di violoncello nel registro più basso, l'intensa sonorità dell'oboe in quelli più alti.
Dino Saluzzi è ritornato nell'ultimo periodo al suo interesse per la musica da camera, che nasce dalla co-fondazione dell'ensemble sperimentale Musica Creativa. La sua collaborazione con il Rosamunde Quartett di Monaco è basata, come ogni genuina collaborazione, sulla curiosità, sul rispetto e sull'interesse. I musicisti del Rosamunde sono infatti partner ideali, e soprattutto la violoncellista Anja Lechner, che è stata coinvolta in vari progetti innovativi di tango.
Dino Saluzzi pensa in termini di spazio drammaturgico e ha sviluppato un'economia di interpretazione che quasi naturalmente evita le trappole di una tale avventura di cooperazione: la duplicazione del bandoneon "orchestrale" nel quartetto. Riconosce inoltre i confini tra composizione e improvvisazione, tra musica colta, musica folk, jazz e tango, e quindi li oltrepassa con irruente verve.
Lo apprezziamo ora in questo suo nuovo Kultrum e nelle sue nuove composizioni. Questo non è un nuovo Dino Saluzzi ma piuttosto un musicista con mezzi di espressione espansi, ben conscio della bellezza e, sentimentalmente parlando, della dignità dei vari idiomi. Ma sempre interessato più di tutto alle connessioni; quelle più ovvie e, soprattutto, quelle nascoste.

Peter Rüedi
[trad. e adattamento: Angelo Acerbi]

 

Rosamunde Quartett - Kultrum è un cd ECM, 1638


 

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