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Svelata la grande la curiosità sul nuovo riallestimento della Gam di Torino, presa in mano lo scorso febbraio dal nuovo direttore Danilo Eccher.
Il riserbo sulla rinnovata esposizione è stato tolto. Non più solo rosso per le sale del primo piano e non solo bianco per quelle del secondo. I colori ai muri non mancano, ma sono gestiti in maniera diversa. Il pubblico non trova più il museo di un tempo, ma avrà l’impressione di visitare uno spazio nuovo, riorganizzato secondo un progetto museografico in cui la parte essenziale è data dall’integrazione e dal dialogo tra le opere.
La Gam propone una suddivisione tematica, che permette al visitatore di riscoprire, con l’entusiasmo di chi li vede per la prima volta, i capolavori – 45mila opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, a cui si aggiungono un ricco patrimonio di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista - e di analizzarli attraverso una nuova visione.
Ogni anno saranno coinvolti 4 esperti provenienti dalle più prestigiose università italiane che penseranno a nuovi temi che daranno vita a percorsi sempre diversi. Non sarà più lo sguardo che insegue l’opera, ma l’opera che insegue lo sguardo.
La rilettura negli gli spazi tematici avverrà su tre diversi livelli di sapere: il teorico, che caratterizza la scelta dei contenuti; lo storico artistico che porta all’analisi degli argomenti scelti con un taglio storico artistico e infine la scelta e l’allestimento delle opere. A proporre i primi temi, quattro docenti universitari: il professor Antonio Schizzerotto, ordinario di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento, ha scelto l’infanzia, il professor Roberto Grandi, prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna si è orientato verso il "genere", come format e ripetizione, il professor Pietro Montani, docente di Estetica alla Sapienza di Roma, ha optato per la specularità e il professor Giorgio Picara, ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Torino, per la veduta.
I temi sono poi stati affidati successivamente a quattro storici dell’arte, Ester Coen, Michele Dantini, Maria Teresa Roberto e Carlo Sisi, con l’invito di affrontare le implicazioni e gli sviluppi degli stessi nella storia dell’arte.
In ultimo il direttore della Gam, Danilo Eccher insieme al suo staff, Riccardo Passoni, Virginia Bertone ed Elena Volpato, traendo spunto dai due testi prodotti per ogni galleria tematica, hanno scelto le opere e iniziato l’allestimento delle quattro sezioni.
La sala mostre dedicata alle grandi esposizioni di carattere storico è pensata per accogliere il pubblico che visita il museo nella sua globalità, quindi inserita nella manica corta al primo piano, in continuità con le gallerie tematiche dedicate alle collezioni. Sempre al primo piano, una piccola sala denominata Wunderkammer è la "camera delle meraviglie" dedicata a gioielli artistici del patrimonio Gam. La ricerca e la sperimentazione contemporanea trovano spazio attraverso Gam Underground Project.
Nel seminterrato invece si trova la GAM Underground Project, luogo di ricerca dove analisi e sperimentazione intrecciano i loro cammini. Un vero e proprio spazio museale che la GAM mette a disposizione per l'espressione e lo studio dell'arte contemporanea attraverso un ciclo di mostre personali e collettive. Il primo progetto in mostra è la personale di Ian Kiaer di cui si presenta per la prima volta, in una grande mostra, il lavoro nel suo complesso. 21 installazioni raccontano dieci anni di lavoro. L'opera di Kiaer intrecciala sfera del passato con il concetto di nuovo e futuro, consapevole di ogni fallimento, ovvero dell'umbratile zona crepuscolare in cui riposa ogni grande sogno avveniristico.
La sezione dedicata alla didattica raddoppia con la sala del piano terra
per le attività delle scuole. Verrà inaugurata il 3 novembre.
Il cambiamento dell'ubicazione della nuova sala è dettato dalla
volontà di migliorare lo spazio per avvicinare in modo "attivo" il
pubblico ai fenomeni artistici contemporanei, favorendo la condivisione
di esperienze estetiche nel museo. Una sala destinata ai ragazzi, ma
non preclusa agli adulti.
Sabato 24 e domenica 25 ingresso gratis per tutti.
Orario: martedì - domenica 10-18, lunedì chiuso.
Ingressi: €7,50 - ridotto €6,00
Informazioni per il pubblico: 0114429518
Tutte le informazioni sul sito della GAM
[fonte: TorinoClick]
GAM, quando l’opera insegue lo sguardo
immagine 1Michelangelo Pistoletto: Grande sfera di giornali (Progetto per un museo), 1966 - 2009
immagine 2La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
immagine 3La specularità
immagine 4La specularità
immagine 5La specularità
immagine 6Pierre Alechinsky - Oh, les beaux jours (1966)
immagine 7L'infanzia
immagine 8L'infanzia
immagine 9L'infanzia
immagine 10Mario Ceroli, La Grande Cina (1968)
immagine 11Il Teatro della performance
immagine 12Il Teatro della performance
immagine 13Luciano Fabro, L'Italia all'asta (2004)
immagine 14"Il genere"
immagine 15"Il genere"
immagine 16"Il genere"
immagine 17Vincenzo Vela, Dante (1858) - Andrea Gastaldi, Saffo (1872)
immagine 18Antonio Canova, Saffo (1819-1820) - Enrico Gamba, i funerali di Tiziano (1855)
immagine 19GAM Underground Project, la personale di Ian Kiaer
immagine 20GAM Underground Project, la personale di Ian Kiaer
immagine 21GAM Underground Project, la personale di Ian Kiaer
immagine 22GAM Underground Project, la personale di Ian Kiaer
immagine 23"La veduta" - Nicola De Maria, Regno dei fiori musicale. Universo senza bombe (2004)
immagine 24"La veduta"
immagine 25Il pubblico della GAM attraverso la "Raggiera di specchi, Michelangelo Pistoletto"
immagine 26Il pubblico della GAM attraverso la "Raggiera di specchi, Michelangelo Pistoletto"
immagine 27Fausto Melotti, Scultura A (1968)
immagine 28Il Teatro della performance
immagine 29Il Teatro della performance
immagine 30La nuova esposizione della GAM
immagine 31La nuova esposizione della GAM
immagine 32La sezione didattica
immagine 33La sezione didattica
immagine 34La sezione didattica