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È pronto, apre al pubblico da venerdì 27 novembre il museo
di Antropologia criminale Cesare Lombroso.
La nuova struttura, terzo tassello del Polo museale universitario dopo quello
della Frutta e di Anatomia, è il risultato della cooperazione tra l'Università degli
Studi, la Regione Piemonte e la Città.
Il riallestimento, che porta la firma degli architetti Massimo Venegoni e Luisella Italia, è stato realizzato in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Piemonte, archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta e ai beni librari, nella stessa sede in cui fu ospitato dal 1898 al 1947.
Nell’unico museo al mondo dedicato al fondatore dell’antropologia criminale si potranno trovare preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, scritti e produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e dai carcerati.
L’intenzione non è quella di creare un museo dell’orrore:
non si tratta infatti di una sterile raccolta di strumenti di punizione
e nemmeno della sequenza di violenti delitti o di grandi criminali.
Gli ideatori del nuovo spazio espositivo intendono presentare, nel centenario
della morte di Cesare Lombroso, il pensiero di uno scienziato vissuto
alla metà dell’Ottocento e fortemente interessato ai problemi
della sua epoca.
Conosciuto in tutto il mondo grazie alla traduzione dei suoi libri più celebri,
Lombroso fu al centro di un dibattito internazionale per la proposta
di una radicale riforma del sistema penale e degli apparati di polizia,
che esercitò un’influenza non trascurabile oltre che in
Italia anche all’estero. In un suo libro si legge: “Medico
da venti anni del carcere cellulare di Torino potei raccogliere una grande
quantità di vasi, di orci, in cui il genio più o meno estetico,
ma sempre criminoso, dell’artista, riproduceva i suoi crudeli o
bizzarri od osceni propositi”.
La collezione, circa ottanta pezzi, dimostra come lo scienziato fosse attento alle caratteristiche morfologiche e psicologiche dei malviventi. Gli oggetti, tra cui anche una ricca collezione di disegni di pazienti psichiatrici, che costituisce uno dei primi esempi di studi di arte psicopatologica, saranno visibili in via Pietro Giuria 15.
Per informazioni: www.museounito.it/lombroso
[fonte: TorinoClick]
Museo Lombroso
immagine 1Scure adoperata per l'omicidio del parroco di Emarese ed i due suoi domestici
immagine 2Modus operandi
immagine 3Modelli di cera delle tipologie di volto criminale
immagine 4Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso
immagine 5Orci per bere graffiti da detenuti
immagine 6Scena da un crimine
immagine 7Reati in Italia
immagine 8Riproduzione dello studio di Cesare Lombroso
immagine 9Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso
immagine 10Ladro
immagine 11Gli strumenti di Cesare Lombroso
immagine 12Museo Lombroso
immagine 13Armi
immagine 14Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso
Dopo il successo dell’anno scorso, ritornano a Torino le duecento fotografie di World Press Photo che saranno esposte dicembre al Museo di Scienze Naturali in via Giolitti 36 fino al 17.
Il pubblico potrà di nuovo apprezzare le immagini che rappresentano uno spaccato della nostra epoca raccontato attraverso gli eventi cruciali del nostro tempo.
Nella categoria Foto dell’anno il vincitore è stato l’americano Anthony Suau che ha immortalato un ufficiale armato del dipartimento della Contea di Cuyahoga intento a far sgomberare una casa in esecuzione di sfratto esecutivo per il pignoramento dei beni a seguito di ipoteca.
L’edizione del 2009 ha visto la partecipazione di 5.508 fotografi,
di cui sei sono italiani, in rappresentanza di 124 paesi.
Tra i reporter di casa nostra spicca sicuramente il torinese Paolo Verzone
che da anni risiede in Francia e collabora con molte riviste in tutto
il mondo.
Il premio World Press Photo rappresenta uno dei più importanti
riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo.
Una giuria di esperti, ogni anno, sceglie le immagini più significative
che vengono suddivise in dieci categorie tematiche.
Le foto premiate vengono esposte in 66 prestigiosi musei e gallerie in tutto il mondo o in luoghi significativi come il Palazzo delle Nazioni Unite a New York con l’unico vincolo che vengano esposte senza alcuna censura.
Sarà possibile visitare la mostra il lunedì e martedì dalle
10.30 alle 19.30, il mercoledì e la domenica dalle 10.30 alle
21.30, giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Lunedì 7
e martedì 8 dicembre l’accesso sarà dalle 10.30 alle
21.30.
Il biglietto d’entrata costa 6 euro e tutte le informazioni sulla
mostra sono contenute nel sito www.worldpressphoto.org
[fonte: TorinoClick]
World Press Photo 09
immagine 1Sung Nam-Hun - Ritratti, 3° premio foto singole
immagine 2World Press Photo 09
immagine 3World Press Photo 09
immagine 4Kacper Kowalski - Arte e spettacolo, 2° premio reportage
immagine 5Un momento della presentazione della mostra
immagine 6World Press Photo 09
immagine 7Jerome Bonnet - Ritratti, 2° premio foto singole
immagine 8World Press Photo 09
immagine 9Anthony Suau, World Press Photo dell'Anno 2008
immagine 10World Press Photo 09
Come anticipato nel numero del fotoblog del 24 novembre una nuova illuminazione permanente è stata realizzata dall'artista Richi Ferrero per dare un’immagine rinnovata al monumento per antonomasia dei torinesi.
Nuova illuminazione per Vittorio Emanuele II
immagine 1La nuova luce sul Re di Fiori
immagine 2La nuova luce sul Re di Fiori