i giorni evidenziati contengono notizie
“Se non ricordiamo non possiamo comprendere” firmato Edgar
Morgan Forster. Inizia con questa scritta il video presentato dalla Banca
della memoria oggi al Circolo dei lettori per illustrare l’iniziativa Memorie
dei quartieri. Un progetto nato dalla collaborazione tra l’Eut
(Ecomuseo urbano) e Memoro srl (promotrice del progetto BdM)
che raccoglie in maniera spontanea le esperienze e i racconti di vita
di persone nate prima del 1940, sotto forma di brevi video interviste,
visibili su web. I colloqui saranno incentrati, nello spirito dell’Ecomuseo
urbano di Torino, sul rapporto tra le persone anziane, i quartieri e
i luoghi significativi per le comunità.
“Con questa idea vogliamo ricostruire il senso di appartenenza della
città attraverso i quartieri - ha spiegato in apertura Daniele Lupo
Jallà, Coordinatore servizi museali del Comune di Torino -. L’ambizione
che ci poniamo è di realizzare nelle borgate la storia della città attraverso
la memoria. Chi viene a visitare Torino può vedere sia una realtà industriale
sia la vecchia capitale, avendo la possibilità di ammirarle entrambe”.
Nelle prossime settimane, infatti, Memoro raccoglierà testimonianze
nelle sedi degli Ecomusei di otto circoscrizioni torinesi. Presenti anche i
presidenti della 6 e 9, Pagliaro e Malaroda, che hanno rimarcato l’importanza
dell’iniziativa.
La Banca della Memoria nasce il 15 giugno 2007 dall’idea
di quattro giovani, che decidono di non disperdere le esperienze dei “nostri
vecchi”. Il messaggio proposto è quello “puro” dei
video, flashback di dieci minuti che contengono non solo avvenimenti
di guerra ma anche di vita quotidiana per fare in modo che “i ragazzi
conoscano – ha spiegato Lorenzo Fenoglio, uno dei quattro ideatori
del progetto – come veniva vissuta una giornata in quegli anni,
ad esempio come si faceva il pane o i giochi con cui ci si divertiva
allora. Il nostro obiettivo è questo: far conoscere una realtà che
non c’è più, la bellezza di questa idea sta nel vivere
i ricordi della persona che racconta i fatti”.
Presenti alla conferenza anche Nello Pacifico, giornalista e Raffaele
D’Ambrosio, partigiano. I due in una video-intervista “in
diretta” si sono raccontati al pubblico presente. Il primo nel ’40
aveva 13 anni: “I ragazzi erano tutti balilla”, spiega, “tranne
poche eccezioni” e definisce tale sottomissione nei confronti del
fascismo “un’apatia causata dall’ignoranza”.
Lavorò sei anni nelle Officine grandi motori, in Fiat, senza fare
carriera per essersi rivolto ai sindacati per un’ingiustizia. Una
nota di colore: i suoi racconti sui “bordelli torinesi” da
non perdere tra qualche giorno sul sito della BdM.
D’Ambrosio, che nel 1940 aveva 13 anni, ha spiegato com’è diventato partigiano: “Non subito abbiamo capito cosa stava accadendo – ha detto -, quando si è sentito davvero il pericolo sono diventato partigiano e mi sono sentito sollevato da questa mia scelta anche se non è stato sempre semplice”. Inizialmente gli interlocutori sono stati soltanto piemontesi poi ci si è spostati dal nord Italia al sud. E ancora all’estero: Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti e Regno Unito. In partenza i progetti con la Romania, la Bulgaria, la Russia e il Brasile. In totale 600 video on line, un sito www.bancadellamemoria.it che vale la pena di guardare per non scordare un passato che ci appartiene e che ci può aiutare a comprendere meglio il futuro.
[fonte: TorinoClick]
Memorie dei Quartieri
immagine 2Le scale di Palazzo Graneri
immagine 3Una sala del Circolo dei Lettori di via Bogino
immagine 4Raffaello D'Ambrosio, partigiano - Presidente ANPI Sezione Martinetto
immagine 5Daniele Jalla, Coordinatore Servizi Museali
immagine 6Gigi Malaroda, Giovanni Pagliero e Lorenzo Fenoglio di Memoro srl
immagine 7Nello Pacifico e Raffaele D'Ambrosio
immagine 8Un momento della conferenza stampa
immagine 9Il Circolo dei Lettori